Bagno al cane: quale frequenza?

In tanti si pongono questa domanda. E molti non lo lavano mai!

Questo è sempre un grande dilemma… e le teorie spaziano da chi lo fa all’occorrenza senza particolari criteri, a chi ritiene che “meno lo lavi meglio è” . Ma quanto è realmente necessario fare il bagno al nostro cane?

Partiamo dal presupposto che anche il più riservato cane domestico si sporca:

  • perché esce a fare la passeggiata e cammina, si appoggia e si siede ovunque senza prestare attenzione ad eventuale sudiciume;
  • perché incontra altri cani che magari non sono pulitissimi e che in brevissimo tempo gli trasmettono materiale batteriologico;
  • perché anche in casa, quindi in ambiente protetto, mangia, sbava e si rotola sul pavimento sul quale sono passate le nostre scarpe provenienti dall’esterno;

Se ti comportassi come un cane non basterebbe  un bagno quotidiano per rimuovere dalla tua pelle lo sporco che inevitabilmente si andrebbe a depositare. La pelle umana è aiutata nella difesa dai batteri da un Ph  5,5 (quindi abbastanza acido),  quella del  cane che  ha un Ph  neutro (7), quindi molto più delicata.

Cosa protegge la pelle del cane?

Il nostro cane si risparmia il bagno quotidiano solo perché la sua delicatissima pelle è preservata  dal pelo,  che più è folto  più la protegge, specialmente  se è presente il sottopelo che – oltre ad essere  termoregolante – è la barriera  che impedisce a germi e batteri  di depositarsi sull’epidermide, ma che comunque restano addosso al pelo del cane.  Il mantello più è folto più si impregna di questi  indesiderati microorganismi e a seguito del naturale ciclo vitale si moltiplica la presenza di pelo morto unito a polvere ed acari.

L’obiettivo del bagno quindi è duplice: deve servire a tutelare la cute ma anche a salvaguardare il mantello, che se non trattato adeguatamente prima o poi trasferirà sull’epidermide il suo carico batterico.

E allora, quando fare il bagno al cane?

A questo punto è chiaro che, come sempre succede quando si parla di cani, non può esserci una sola risposta valida per tutti. La valutazione deve essere fatta in considerazione di parametri  precisi:  tra i quali  fattori ambientali,  tipologia  dei prodotti detergenti utilizzati e, e ovviamente, la tipologia del pelo e la composizione del mantello. Un cane da pastore che lavora e vive all’aperto ha meno bisogno del bagno rispetto al collega della stessa razza che vive in casa con la famiglia umana. Detergenti  con lo stesso valore di Ph cutaneo canino permettono bagni più frequenti rispetto a prodotti  generici o addirittura dei “neutri”  per  umani che destabilizzano il delicato equilibrio dermico. I cani con pelo corto senza sottopelo devono fare il bagno a tutela della cute,  quelli con pelo lungo e sottopelo  devono essere detersi ed idratati  a tutela del mantello. I cani che vivono in città si sporcano molto più dei colleghi campagnoli e il loro mantello catalizza smog ed impurità esattamente come i nostri capelli.

Per farti degli esempi di frequenza  della toelettatura del cane, distinguo al momento i cani in alcuni macro gruppi:

Cani da pastore, nordici, gran parte degli asiatici di grande e media taglia (cani da pastore, nordici, gran parte degli asiatici)

La loro cute è protetta da un mantello folto che presenta la duplice presenza di copertura primaria e secondaria (sottopelo). In condizioni di costante vita all’aperto,  più del bagno sono importanti le spazzolate in modo da rimuovere la coltre di pelo morto ed evitare i rischi di ipossia cutanea: sono sufficienti  bagni semestrali  in concomitanza dei periodi di muta. Se invece la loro vita è domestica, la condivisione degli ambienti con la famiglia umana comporta una maggiore attenzione dal punto di vista  igienico, in quanto la quantità di pelo favorisce l’accumulo di sporcizia poi trasmessa  all’ambiente.  Oltre alle spazzolate giornaliere,  è consigliata una detergenza  settimanale con olii eudermici senza risciacquo sulle lunghezze, e  almeno un bagno trimestrale che deve prevedere una accuratissima asciugatura, in modo da evitare che il sottopelo rimanga umido e crei un microclima favorevole alla proliferazione batterica.

Cani da compagnia di piccola taglia

Condividono con la famiglia tutti gli ambienti, sono spesso accarezzati, coccolati, sbaciucchiati e questa strettissima vicinanza prevede bagni almeno mensili  per tutte le ragioni di cui sopra. Se hanno pelo folto e lungo si imbrattano prima,  e per loro sono necessari prodotti cosmetici  igienizzanti, idratanti e balsami scioglinodi. Se hanno pelo corto si tutelerà maggiormente la cute preservandola da depositi di sporco: piccoli fastidi  potrebbero portare il cane a grattarsi (anche per fattori emotivi)  innescando un processo infettivo a livello dermatologico.  Se  sono di colore bianco  l’attenzione dovrà essere massima:  a causa della facilità con la quale il loro pelo si imbratta, sono di solito effettuati bagni frequentissimi (anche settimanali)  che devono assolutamente  prevedere shampoo con un Ph 7.  In questi casi l’utilizzo di un giusto prodotto di detergenza diventa FONDAMENTALE in quanto  l’alterazione del Ph porterebbe un disequilibrio  cutaneo e problemi certi.

Cani da caccia, molossoidi e ruvidi

Accomunati dalla mancanza di sottopelo, anche per loro la frequenza del bagno dipende dalla vicinanza con l’umano: bimestrali in caso di vita all’aperto, mensile in tutti gli altri casi specialmente per i molossoidi, spesso più delicati dal punto di vista dermatologico.

Approfondirò meglio questo argomento quando si descriveranno le diverse razze e i meticci, a presto.