Aiuto! Il mio cane morde! E tu…?

Spesso quando succedono spiacevoli e terribili incidenti con protagonisti i cani, l’attenzione mediatica si concentra sulla presunta potenzialità di pericolo e mordacità di una razza rispetto ad un’altra.

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In questi casi infatti capita che venga trattato il tema dell’abbandono e del randagismo e che si inneschino attraverso una imprecisa e scorretta informazione, pregiudizi e fobie nei confronti dei cani , considerandoli solo potenziali killer.

Tralasciando per un momento reazioni emotive e considerazioni che partono dalle varie filosofie dell’ educazione e addestramento cinofilo, bisogna ragionare e valutare attentamente i fatti.

Iniziamo a dare un preciso significato alle parole. Per razza si intende un gruppo di cani con precise caratteristiche morfologiche e caratteriali ( standard definito dall’Enci) che la identificano e ogni soggetto ha un pedigree rilasciato dall’ Enci. Quindi tutti i cani che nn rispettano lo standard e nn hanno pedigree con iscrizione al libro genealogico non sono appartenenti a quella razza , ma sono soggetti simili a una determinata razza.

 

Fai attenzione a quello che scrivi e quello che leggi.

  • Prima considerazione: quanti cani di razza sono coinvolti realmente in episodi spiacevoli o di mordacità su oltre 9 milioni di cani?
  • Seconda considerazione: quanti cani meticci o di razza che partecipano a prove ludico sportive, a test caratteriali e le hanno superate sono coinvolti in episodi spiacevoli o di mordacità ?

Rifletti e informati e vedrai che il loro numero è quasi nullo.

La maggior parte degli episodi spiacevoli o casi di mordacità con conseguenze gravi avviene a causa di maltrattamento o gestione irresponsabile del cane. Si parla di questo? Si provvede a intervenire con provvedimenti adeguati nei confronti di chi ha con colpa o dolo causato la situazione? In Italia il “ patentino si ottiene con 10 ore di corso teorico”. Avete letto di una parte pratica solo in strada, relazione e gestione quotidiana del cane in città, proposta dallo Stato?

Siamo in Europa e in altri paesi i conduttori dei cani hanno l’obbligo che tale prova teorico pratica sia fatta, da noi è volontaria o indicata dai veterinari o veterinari ASL come prevede normativa e solo teorica. E i professionsiti dell’educazione e dell’addestramento cinofilo dove sono? A fare proposte, a portare innovazione e restare uniti per mettere a servizio dei cittadini la loro esperienza anche nei tavoli dove si decidono le linee guida normative? O sono impegnati a far prevalere una teoria rispetto ad un’ altra, a sfoggiare l’ultimo titolo acquisito, a denigrare gli altri professionisti, o sentirsi professionsiti al termine di un corso di un anno ? O quanti “ho perso il lavoro e faccio l’ educatore cinofilo…”

Il professionista dell’ educazione e addestramento cinofilo, può avere un ruolo determinante nella prevenzione degli incidenti e morsicature, educando e formando i conduttori e facendo loro apprezzare le doti del loro cane. Uno dei pareri è quello di istituire registri nazionali Statali e non di associazioni, in merito a questa professione e che ci vogliano almeno tre anni di pratica reale sul campo prima di essere iscritto a tale registro.

La formazione può continuare a essere gestita come da normativa attuale secondo legge 4 / 2013, ma il singolo non deve lavorare solo prima di aver fatto una certa esperienza. Questo è di fondamentale importanza , oggi questa professione non può essere una semplice alternativa occupazionale da esercitare solo dopo un corso di un anno, ma una passione che attraverso il vivere, l’impegno e l’acquisizione di competenze diventa una professione, molto impegnativa e importante si tratta della sicurezza e del benessere di esseri viventi cani e persone.

 

Diamo l’esempio e informazioni corrette

Non possiamo avvicinarci con superficialità e in nome del business portare avanti la filosofia educativa più popolare o il corso con il / la docente più in voga o simpatico/a.
Per dare chiarezza a tutti e spunti, esprimiamo in modo propositivo le nostre idee e le tecniche sull’ educazione e addestrament, anche sui social network e nei contesti pubblici o sui mass media, iniziamo noi senza demonizzare solo per posizione presa uno strumento o l’altro, diamo sia l’esempio che le informazioni corrette poi ognuno ha le sue opinioni o fa le sue scelte.

I cani in Italia sono oltre 9 milioni e tanti salvano vite umane e sono un dono nella vita quotidiana , quelli che sono coinvolti in episodi di morsicature e incidenti con lesioni gravi e gravissime sono un numero ridotto e la consapevolezza per una gestione più attenta anche ai bisogni psicofisici del cane sta portando ad una costante riduzione del fenomeno e questo dato non è colto dai media.

Gli esperti possono certamente affermare che anche dopo anni di esperienze con i cani o specificamente nell’educazione e nell’addestramento del binomio cane- conduttore nella vita quotidiana, c’è sempre molto da imparare, soprattutto dai cani da cui in ogni momento, ogni giorno di attività con loro si impara qualcosa di nuovo.

Ogni cane che arriva è una nuova lezione, ogni conduttore ha qualcosa da trasmetterci, ogni collega ha un pezzo della sua esperienza e della sua filosofia da portare con te, per costruire la tua o migliorarla . In questi anni ho potuto notare che è vero che le razze canine hanno caratteristiche definite e diversificate, ma l’ eventuale utilità, il comportamento, la “ pericolosità” del cane sono un fatto strettamente individuale che deriva da fattori ereditari, ambientali, esperienze vissute e la relazione cane-conduttore.

Quindi ogni binomio cane conduttore deve essere protagonista del percorso formativo educativo e/ o sportivo, non esiste il metodo che risolve ogni cosa, ma capire le caratteristiche del binomio e accompagnarlo, ascoltiamo i cani e i conduttori capiamo a fondo quali siano le loro esigenze ed insieme raggiungiamo l’obiettivo sicurezza e benessere per il binomio cane conduttore per sé e le persone con cui viene in contatto.

 

In gioco c’è la sicurezza e l’incolumità di esseri viventi.

Se vogliamo un sistema di sicurezza partecipata che riduca gli incidenti e le morsicature, occorre un dialogo tra allevatori, veterinari, professionisti dell’educazione e addestramento cinofilo, toelettatori, volontari associazioni animaliste , operatori e responsabili di canili e rifugi, perché le persone possano essere seguite dall’adozione del cane in tutti i vari momenti e ottenere dei consigli e informazioni chiare:

  • – Sensibilizzare gli allevatori verso una selezione che stia attenta ad una bellezza funzionale e al carattere e un’attenzione particolare a coloro che adottano il loro cuccioli.
  • – Gli operatori e i volontari devono far adottare i cani dei canili e rifugi con consapevolezza sulle caratteristiche del cane da adottare.
  • – I conduttori cerchino un professionista cinofilo adatto alle loro esigenze specifiche, non stiano troppo attenti a mode e immagine, pensate a rendere il vostro rapporto con il cane piacevole e sereno . (Cercherò nel prossimo articolo di darvi delle indicazioni su quali possono essere i criteri per scegliere )
  • – Occorre obbligatorietà patentino e regolamentare meglio settore formazione professionisti cinofili.
  • – I professionisti dell’educazione e addestramento cinofilo formino persone responsabili e attente, in grado di comunicare con il loro amico a 4 zampe e cani che esaltino le loro caratteristiche e portino benessere psicofisico ai loro conduttori grazie alla loro ottimale condizione.

Educare e addestrare cani è una passione che diventa professione non dimentichiamolo!

Un cane educato e/o addestrato sarà un piacere da portare ovunque e sapendo cosa fare e come comunicare con il suo conduttore sarà più sereno e felice.

Il cane è un dono, una risorsa di utilità sociale, non dimentichiamolo.