Vittorio Bruno recensisce Captain Fantastic, film del 2016 scritto e diretto da Matt Ross

Protagonista del film è Viggo Mortensen, che interpreta il ruolo di un padre fuori dagli schemi che porta avanti delle scelte che sembrano ai nostri tempi impossibili, quanto per certi versi necessarie.

Captain Fantastic: la trama

Ben (Viggo Mortensen) e la moglie hanno scelto di crescere i loro sei figli lontano dalla città e dalla società, nel cuore di una foresta del Nord America. Sotto la guida costante del padre, i ragazzi, tra i cinque e i diciassette anni, passano le giornate allenandosi fisicamente e intellettualmente: cacciano per procurarsi il cibo, studiano le scienze e le lingue straniere, si confrontano in democratici dibattiti sui capolavori della letteratura e sulle conquiste della Storia. Suonano, cantano, festeggiano il compleanno di Noam Chomsky e rifiutano il Natale e la società dei consumi.Ben La morte della madre, da tempo malata, li costringe a intraprendere un viaggio nel mondo sconosciuto della cosiddetta normalità: viaggio che farà emergere dissidi e sofferenze e obbligherà Ben e mettere in discussione la sua idea educativa.

Il difficile ritorno alla “civiltà”

Durante il film si noteranno le differenze tra i figli di Ben che come detto sono cresciuti nella foresta e i ragazzi e bambini loro coetanei cresciuti in città, nei vari confronti a cui si assisterà rimarremo sorpresi ed inteneriti dal loro comportamento; emblematiche sono due scene: -la prima: Boodeman (il figlio maggiore) conosce una ragazza con la quale trascorre una bella serata alla fine della quale la riaccompagna a casa e le fa una proposta di matrimonio davanti alla madre. -la seconda: Ben è a casa della cognata e sta discutendo animatamente con lei ed il marito sul fatto che i figli di Ben non vadano a scuola. Ben chiama i nipoti e chiede loro una serie di cose sulla legislazione americana, i due non sanno rispondere, a quel punto Ben chiamerà la figlia più piccola (5 anni) la quale risponderà alla stessa domanda argomentando sapientemente.

Ben e l’educazione dei figli

Non voglio difendere le scelte di quest’uomo che, detto francamente sono decisamente discutibili e farebbero drizzare i capelli a tutte le assistenti sociali, voglio però dire che a mio avviso non c’è un metodo assoluto per educare i propri figli è importante rendersi conto (e lui lo farà) cos’è veramente giusto per un bambino od un ragazzo affinché cresca senza sentirsi inferiore al suo prossimo. Una menzione speciale secondo me la merita la canzone che è possibile ascoltare nel finale, si tratta infatti di una bellissima cover di “Sweet Child Of Mine” dei Guns&Roses. Curiosità: nel primo week end in Italia l’incasso è stato di 333.000 euro Premi: Miglior regia al festival di Cannes del 2016 BUONA VISIONE

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