Tiziana Troja: “Pregiudizi? Non riesco a sopportarli e nemmeno ci provo”

L’attrice della compagnia teatrale “Lucido Sottile” si racconta


Le Lucide sono Tiziana Troja e Michela Sale Musio. Conosciute dal pubblico e dalla stampa come le “Cattive ragazze del Teatro” per la loro irriverenza, satira e ironia nei confronti della società e spesso definite “politically incorrect”. Fautrici di produzioni caratterizzate da una varietà di linguaggi, abbracciano il teatro e la danza, la musica, il teatro comico, il cinema, l’arte visiva e la videoarte. Radio Sardegna Web ha intervistato Tiziana Troja.


 

Tiziana….”La conosci Giulia?” è il tuo ultimissimo spettacolo teatrale. Sold out, applausi, risate, emozioni, spunti di riflessione che il pubblico sembra aver apprezzato. Ti aspettavi dei consensi così immediati?

“Il tema delle discriminazioni di genere è cruciale in questo momento storico. Non me l’aspettavo comunque, è sempre una sorpresa, non mi abituerò mai”.

Qual è il messaggio che con lo spettacolo  “La conosci Giulia?” Tiziana Troja vuole dare alle nuove generazioni e non solo?

“Il messaggio è chiarissimo: civilmente, politicamente, in società, nella famiglia, a scuola,  al lavoro, nella coppia, uomo e donna devono avere gli stessi diritti e gli stessi doveri. A pari incarico, anche la stessa retribuzione”.

In ambito teatrale, cosa vuol dire per un attore il rispetto della dignità?

“Essere fedele alla propria vocazione, riconoscere i propri limiti e non ostinarsi a pensare di poter recitare tutto”.

Voi, con questo spettacolo, rappresentate una realtà dove emergono pregiudizi e stereotipi. Ma quanto è difficile sopportarli nella realtà quotidiana! Tu ci riesci? Come?

“Io non riesco a sopportarli e nemmeno ci provo. Ecco perché sono sempre nei guai…”.

Una buona società civile su quali basi dovrebbe poggiare, secondo te?

“Libertà, fraternità e legalità. Empatia e coraggio”.

La fatica delle donne a conquistare ruoli importanti della società. Colpa proprio dei pregiudizi, del poco rispetto della donna, del maschilismo evidente in certi ambienti oppure….anche la donna ci mette un poco del suo per mettersi i bastoni fra le ruote?

“Basta andare in un negozio di giocattoli e vedere come sono diversi i reparti delle bambine e quelli dei bambini. I bambini possono essere astronauti, piloti, guerrieri, eroi. Le bambine invece cuoche, mamme, casalinghe. C’è molto lavoro da fare ancora. Fra trent’anni forse sarà diverso. Sempre che non ci governi La Lega…”

Torniamo al Teatro….a Cagliari si fa bene il teatro oppure c’è ancora molto da imparare?

“Tutto il teatro in generale ha ancora da imparare. In termini di fermento e creatività, Cagliari non è indietro a nessuna scena nazionale. Basta ricordare che Macbettu è Premio Ubu. Se invece si tratta di organizzazione, di politiche del teatro, di politiche culturali, direi che abbiamo molto da imparare ancora…”.

 Qual è il lato negativo più evidente del teatro sardo?

“La staticità, l’immobilità, l’illusione di alcuni autori e registi che credono di essere intellettuali e scambiano i palcoscenici per cattedre”.

La compagnia Lucido Sottile ha sede a Cagliari con uno scopo preciso: quello di provare a fare qualcosa anche oltreoceano. Perché il territorio nazionale e l’europa….non vi basta. Confermi?

“L’intento, il desiderio di ogni artista, è quello di far conoscere il proprio lavoro a più persone possibile, e in tanti posti diversi.  Confrontarci con il pubblico di altre nazionalità è sempre molto entusiasmante”.

Comunque è un momento molto difficile per la cultura in generale. A livello di finanziamenti, di luoghi dove esibirsi e provare. E’ evidente che c’è, in Italia, una politica gestionale della cultura estremamente deficitario. Qual è il tuo pensiero in merito?

“Spazi gratis alle compagnie di professionisti, sale, teatri, luoghi dismessi. Le associazioni di professionisti non dovrebbero essere scambiate per dopo-lavoristi e hobbisti dalla politica che purtroppo fa ancora troppa confusione o troppi favoritismi. La cultura per me è un Bene Comune”.

Senti ma…..com’è lavorare con Michela? Ci sono dei momenti in cui vi mandate a quel paese…..ma poi tornate fiere a lavorare insieme?

“Litighiamo ogni giorno, in modo scientifico ormai, ma ci piace lavorare insieme. Moltissimo”.

Un pregio ed un difetto delle Lucide?

“Un pregio potrebbe essere che siamo uniche. Il difetto…beh…esagerate”.

Dietro gli spettacoli delle Lucide ci sono tante persone che collaborano. Ecco…. come si riesce a coordinarli tutti?

“Ci vuole metodo, organizzazione. Ma il termine collaboratore include in sé quella che è la vera natura de Le Lucide: circondarsi di uno staff di seri professionisti che abbracciano la nostra missione. Qualunque essa sia. Quando si lavora con i più bravi l’organizzazione è uno scherzo”.

Le tue letture e la tua musica preferita?

“Leggo tutto perché scrivo, ascolto tutto perché scrivo, canto e invento canzoni”.

Prossimi impegni per la Compagnia Lucido Sottile?

“New York a Maggio. Saremo in scena con repliche nel Bronx e Manhattan con lo spettacolo “Spanker Machine, dell’Otaku Celato”. In scena solo Michela, in uno spettacolo scritto e diretto da me.

Quando Tiziana Troja non fa l’attrice…..come si diverte nel tempo libero?

“Non possiedo tempo libero da settembre 2015”.

Grazie per questa intervista Tiziana. L’ultima domanda…..di getto: ma questa tua passione per le angurie da dove nasce?

“Le angurie sono ricche di glutatione che è un forte antiossidante, sicuramente uno dei più importanti tra quelli che l’organismo è in grado di produrre. Io non lo produco. E’ il mio corpo che me le chiede, non è colpa mia! Per me è droga pura”.