Tears for Fears: fenomeni da classifica

E’ stato capace di arrivare a vendere 30 milioni di dischi


Episodio numero 3 di Heroes che potrete ascoltare oggi alle 11:00 del mattino. Gli special guest li conoscete eccome. I Tears for Fears sono un duo/band musicale new wave inglese che si è formato nel 1981. Associato a movimenti new wave e new romantic alla fine dovettero cedere al mercato discografico: diventare un qualcosa di commerciale e da classifica. Con i brani “Shout” e “Everybody Wants to Rule the World” ci riuscirono alla grande. Quanto ci rimaneva nella testa il ritornello di “Shout”! Durante la loro carriera hanno venduto più di 30 milioni di dischi nel mondo. Sono inoltre considerati parte della seconda british invasion degli anni ottanta negli Stati Uniti (Massimo Salvau)


Orzabal Roland (chitarra e voce) e Smith Curt (basso) si incontrarono da adolescenti nella città di Bath. Il loro primo approccio alla musica avvenne con il gruppo dei Graduate che, rifacendosi al movimento mod revival/new wave, riassumeva al contempo in sé le maggiori influenze musicali del periodo, come The Jam ed Elvis Costello. Nel 1980 i Graduate pubblicarono un primo album, “Acting My Age”, che raggiunse appena la Top 100 nel Regno Unito, permettendo al gruppo di esibirsi, suscitando una buona impressione, in Spagna e nei Paesi Bassi. Nel corso del 1981, vollero concentrarsi sull’emulazione di altri artisti dell’era post-punk, come i Talking Heads e Brian Eno. I due abbandonarono quindi i Graduate e formarono un gruppo chiamato The History of Headaches, nomignolo che fu presto cambiato in Tears for Fears. Il progetto fu per Orzabal e Smith quello di formare il nucleo del gruppo e di attorniarsi di musicisti per completare il quadro. I Tears for Fears furono scritturati dalla Mercury Records nel 1981 grazie al manager A&R Dave Bates. Il loro primo singolo, “Suffer the Children”, fu pubblicato nel novembre dello stesso anno, seguito dalla prima edizione di Pale Shelter nel marzo 1982, che inizialmente passò inosservata. Il vero successo fu raggiunto con il terzo singolo “Mad World”, che raggiunse la terza posizione nel Regno Unito nel dicembre 1982.

Il loro primo album, “The Hurting”, fu pubblicato nel marzo 1983 e può essere considerato l’unico vero concept album della band. Lo stesso album raggiunse il 1º posto nel Regno Unito. Alla fine del 1983 la casa discografica mise sul mercato un singolo inedito, “The Way You Are”, per mantenere l’attenzione del pubblico sulla band mentre lavorava sul suo secondo album. Questo singolo fu l’ultima immersione dei Tears for Fears nell’atmosfera new wave con largo uso di sintetizzatori. Orzabal e Smith abbandonarono per sempre i temi leggeri del pop per concentrare la loro attenzione sull’era del governo di Ronald Reagan negli Stati Uniti e di Margaret Thatcher nel Regno Unito. L’album che uscì nel febbraio 1985 “Songs from the Big Chair” ne fu il risultato, in quanto esulò dal marchio synth pop per catapultare la band verso un genere più elaborato. Il nuovo suono dei Tears for Fears fu l’ideale propellente del lancio sul mercato del nuovo lavoro, raggiungendo vendite da multi disco di platino. L’album rappresentò un grande successo mondiale e divenne assai famoso grazie ai singoli “Shout” e “Everybody Wants to Rule the World”.

Durante il 1985, irruppe una controversia riguardo alla mancata partecipazione della band al Live Aid di Bob Geldof. I Tears for Fears furono originariamente scritturati per esibirsi al John F. Kennedy Stadium a Filadelfia, e la mattina dello storico evento, il 13 luglio 1985, fu annunciato che il gruppo non avrebbe più partecipato allo show. La ragione ufficiale del loro forfait era la mancata disponibilità dei componenti del gruppo, in quanto il loro contratto era scaduto. La band comunque assicurò che avrebbe donato all’organizzazione Aid di Geldof i proventi delle quattro più importanti date del loro tour mondiale in Tokyo, Sydney, Londra e New York. Sei settimane dopo, però, fu rivelato che il vero motivo della mancata partecipazione all’evento, ed era quello che Orzabal pretendeva dall’organizzatore Geldof garanzie che i soldi dell’evento fossero realmente utilizzati per lottare contro la fame nel mondo. Fu anche detto che Geldof fece un certo pressing sulla band perché partecipasse sostenendo che se non si fossero esibiti, i Tears for Fears avrebbero portato alla morte di mezzo milione di africani. Nel 1989 il gruppo realizzò il suo terzo album, “The Seeds of Love” a un costo di produzione di oltre un milione di sterline inglesi. Muovendosi tra vari studi di registrazione e avvalendosi di vari set di produzione, la band scelse il meglio, e anche la strada più dispendiosa. Molto del materiale del disco fu registrato in jam session e più tardi edito sul mercato. La durata della produzione lasciò band e casa discografica economicamente con il culo in terra. L’album rappresentò un reale successo in tutto il mondo, anche se si posizionò in posti più bassi nelle classifiche.

In seguito a “The Seeds of Love”, Orzabal e Smith ebbero un’irrefrenabile caduta. Sebbene soltanto vicini ai trent’annidi età, i due finirono per circoscrivere il loro maggior successo al decennio degli anni ottanta, e presto sciolsero il loro sodalizio artistico. La separazione fu imputata all’approccio alla produzione di Orzabal, macchinoso e frustrante, e al disgusto di Smith per il mondo della musica pop. Smith fu inoltre piuttosto colpito dalla rottura del suo matrimonio. I due passarono buona parte degli anni novanta attaccandosi l’un l’altro tramite i mezzi di comunicazione e la loro musica. Tra il 1996 ed il 1998 il duo si esibì occasionalmente in alcuni club di Greenwich Village e SoHo, tra cui Brownie’s, il Mercury Lounge. Essendo costruita per esibirsi solo dal vivo, la band trascorreva poco tempo in studio e senza alcun obbligo commerciale, il che riconciliò Smith con il suo senso artistico e lo riconciliò anche con Orzabal ma comunque oramai i Tears for Fears, anche se si esibiscono ogni tanto, sono un lontano ricordo.