RUN DMC: Rap curato e perfetto

Incisero in studio album completi e curati, superando l’abitudine di molti rapper che consisteva nel lanciare singoli o al massimo brevi raccolte


I Run DMC sono stati un gruppo rap statunitense votato alla sperimentazione, che spesso gli usciva bene. Hanno contribuito alla crescita di popolarità del loro genere, anche grazie alla loro decisione di incidere in studio album completi e curati, superando l’abitudine di molti rapper che consisteva nel lanciare singoli o al massimo brevi raccolte. Testi pungenti, ritmica massiccia che influenzò band di spessore come i Beastie Boys ed i Public Enemy. Stamattina, alle ore 11:00, su Radio Sardegna Web nel programma Heroes i Run DMC saranno gli special guest della puntata e verrà loro dedicata una playlist di 17 minuti (Massimo Salvau).


Il gruppo ha inciso 14 album, sia live, sia in studio in un periodo che va dal 1983 al 2002, caratterizzandosi per un suono fortemente innovativo, che trovava la sua forza in beat essenziali ed aggressivi e in una volontà di sperimentazione che portò i tre a saltuari saccheggi in campi non esattamente limitrofi, come quello del metal: questi elementi hanno contribuito a far definire i Run DMC come uno dei primi gruppi hardcore hip hop. Il loro stile, duro e massiccio, influenzò la produzione musicale rap degli anni novanta, e contribuì al successo di gruppi come i Beastie Boys, i Public Enemy e gli N.W.A. Inizialmente, il gruppo era composto dai due MCs Joseph “Run” Simmons e Darryl “DMC” McDaniels, ai quali si aggiunse in un secondo momento il disc jockey Jam Master Jay, assassinato il 30 ottobre 2002. Tutti i membri provenivano da famiglie benestanti del quartiere di Hollis, nel Queens, a New York. I Run DMC furono il primo gruppo musicale hip hop a vincere un disco d’oro, un disco di platino e un “multiplatino”, oltre a essere i primi rapper ad avere un proprio video musicale trasmesso su MTV, a essere nominati per i Grammy Awards e a comparire sulla copertina di Rolling Stone, la nota e influente rivista musicale statunitense. Russell e Joseph Simmons, due fratelli newyorkesi, si avvicinarono molto presto al mondo della musica, non solo in veste di ascoltatori: nel 1977, mentre Joseph decideva di continuare gli studi, Russell intraprese la carriera manageriale. Il suo primo contatto importante fu con il promettente rapper Kurtis Blow, il quale fu successivamente presentato al fratello. L’incontro si rivelò molto positivo, tanto che Joseph divenne il DJ di Kurtis facendosi chiamare Run Love, the Son of Kurtis Blow. Dopo aver conseguito il diploma nel 1982, Joseph si iscrisse al LaGuardia Community College per studiare scienze mortuarie. Mentre guardava un cadavere in un’aula, gli vennero in mente delle rime che espose al suo amico d’infanzia Darryl McDaniels, matricola alla St. John’s University. McDaniels lo aiutò a perfezionare i versi iniziali e insieme li proposero a Russell Simmons. Il giovane produttore rimase colpito dalla canzone, ma era più propenso a inciderla con il fratello come solista, poiché aveva dei dubbi riguardo alle effettive capacità di McDaniels. Alla fine però vinse la perseveranza di Run, che riuscì a registrare il pezzo con il suo amico. Nel frattempo i due avevano conosciuto il giovane DJ Jason Mizell, detto Jazzy Jase, che poi avrebbe cambiato il suo nome d’arte in Jam Master Jay; si definì così la formazione definitiva dei Run DMC, che rimase tale sino al ritiro del gruppo dalle scene. Nel 1983 il trio pubblicò il primo singolo, grazie all’etichetta indipendente Profile, dal titolo It’s Like That. Il singolo ottenne un successo clamoroso; sul lato B venne incisa Sucker MC’s, aggressiva e con rime ben articolate e dirette, considerata dalla maggior parte degli appassionati il primo brano hardcore. Nel complesso It’s Like That/Sucker MC’s viene considerata come il punto di partenza dell’hip hop di “nuova scuola”, un genere che si allontana dal precedente stile festoso della old school. In un continuo crescendo di vendite e ascolti, il singolo raggiunse i primi venti posti della classifica r&b. Il successivo lavoro dei Run DMC fu Hard Times, accompagnato da Jam Master Jay, traccia celebrativa dedicata all’abilità ai piatti di Mizell, mentre nei primi mesi del 1984 uscì Rock Box, il cui video fu il primo di una canzone hip hop ad essere messo in onda su MTV, che conteneva riff di chitarra ed era accompagnata da un video dalle caratteristiche più vicine al rock che al rap, segno di una tendenza al crossover rock e un primo sintomo di rap rock; nello stesso anno fu pubblicato il primo 33 giri, intitolato semplicemente Run-D.M.C., primo album hip hop a vincere il disco d’oro.

Nel frattempo Russell Simmons fondò l’agenzia Rush Productions and Artist Management e con di Rick Rubin diede vita all’etichetta discografica Def Jam, organizzando le prime serie di concerti rap a livello nazionale ed arruolando, oltre ai Run-DMC, altri MCs piuttosto popolari in quel periodo, come Newcleus, UTFO e Whodini. L’album King of Rock, pubblicato nel 1985, consentì ai Run-DMC di diventare i rapper più popolari ed influenti degli Stati Uniti e fu il primo del suo genere musicale a vincere il disco di platino: come suggerisce il titolo stesso dell’album, il gruppo cercò un suono in grado di fondere rap e rock, facendo largo uso di riff di chitarra elettrica e batteria. I singoli estratti dal lavoro furono l’omonimo King of Rock, You Talk Too Much e Can You Rock It Like This. Nello stesso anno, sul versante delle esibizioni live, il trio partecipò al Live Aid del 13 luglio, unici artisti hip hop presenti all’evento, e parteciparono alle riprese del film Krush Groove, nel quale comparvero anche i Fat Boys, i Beastie Boys e Kurtis Blow. Con Steven Tyler, cantante degli Aerosmith,il gruppo iniziò  una lunga collaborazione. L’anno successivo uscì Raising Hell, disco che secondo molti esperti ed appassionati del genere diede fine all’era della vecchia scuola e segnò l’inizio di quella che viene definita età dell’oro dell’hip hop: l’album fu anticipato dal singolo di lancio My Adidas, dedicato alla loro marca di calzature preferita, che da quel momento diventerà un accessorio obbligatorio per gli appassionati del genere hip hop. Il singolo salì fino alla decima posizione della R&B chart, stabilendo così un nuovo record per il genere hip hop, ma la massima popolarità arrivò con Walk This Way, cover dell’omonimo pezzo degli Aerosmith: il brano venne inciso con Steven Tyler e Joe Perry, e diventò il primo nella storia della musica a coinvolgere sia b-boys che rockers, tanto da essere definito come il primo successo del genere raprock. Grazie alla fama raggiunta dalla canzone, gli Aerosmith riuscirono a riprendersi da un periodo poco felice della loro carriera e l’album Raising Hell, dopo il lancio di altri due singoli (It’s Tricky e You Be Illin’), giunse a vincere tre dischi di platino.

Seguendo il successo di Raising Hell, i Run DMC avviarono un tour che toccò molte località degli Stati Uniti: durante l’esibizione di My Adidas in uno spettacolo al Madison Square Garden, il gruppo chiese al pubblico di alzare al cielo le proprie scarpe. I fan risposero in massa e la Adidas, dopo aver visto la registrazione del concerto, assunse i Run DMC come testimonial. Questo episodio diede vita ad un ulteriore periodo d’oro del gruppo, interrotto però dopo un paio di mesi: in occasione di un altro concerto in California nell’agosto dello stesso anno, avvenne uno scontro tra bande rivali. La polizia intervenne solo quattro ore dopo l’inizio degli scontri, che lasciarono sul campo 42 persone ferite, durante un altro episodio di violenza un uomo uccise un ventunenne con un calcio in testa. La polizia disse che a commettere l’omicidio fu un uomo della sicurezza della band, che però smentì le accuse. Dopo questi fatti drammatici i Run DMC vennero accusati di comporre musica violenta e istigatrice, di conseguenza inadatta al grande pubblico. L’anno seguente venne dedicato per la maggior parte alla composizione e registrazione di un nuovo album intitolato Tougher Than Leather; il disco fu accompagnato da un omonimo film con i tre artisti nel ruolo di protagonisti; la pellicola fu un fallimento e la massiccia presenza nelle scene del logo della Def Jam, dovuta al coinvolgimento di Russell Simmons nel progetto, irritò i dirigenti della Profile Records; l’album non ricevette il medesimo successo commerciale di Raising Hell e si fermò al “platino” senza dare alla luce singoli di grande rilevanza. Il periodo negativo non si fermò e nel 1990, con Back from Hell (titolo riferito ai passati problemi di alcool e droga), i ragazzi newyorchesi non raggiunsero il “platino” per la prima volta nella loro carriera. A questa delusione sui dati di vendita, subentrarono anche gravi problemi personali: Simmons fu accusato di aver violentato una donna nella sua stanza d’albergo a Cleveland, nell’Ohio e McDaniels iniziò a soffrire di alcolismo. Le controversie però vennero risolte: Joseph uscì pulito dai suoi guai giudiziari e Darryl smise di bere.

Nel 1993 venne pubblicato Down with the King, e nonostante la ripresa dei dati di vendita e della credibilità, il gruppo si prese comunque una pausa: Run nel 1996 diventò un uomo di Chiesa e si unì agli Zoe Ministries, DMC lo imitò iniziando a indossare le vesti da diacono, mentre Jam Master Jay continuò a lavorare nel mondo della musica, producendo i primi due album degli Onyx. Screzi con Jason Nevins furono accompagnati da problemi interni al momento della registrazione di Crown Royal (1999), quando McDaniels si trovò in contrasto con gli altri due membri del trio: Darryl infatti, a causa di problemi alle corde vocali, voleva rendere la musica dei Run DMC più leggera per adattarla ai propri problemi di voce, mentre Simmons preferiva mantenere lo stile aggressivo che li aveva resi famosi. Questi disaccordi lasciarono DMC in disparte durante gran parte delle registrazioni dell’album. Simmons era talmente ambizioso nelle sue nuove produzioni che si pose l’obbiettivo della vincita del Grammy ma nonostante le molte collaborazioni con altri artisti, che avrebbero dovuto incrementare il livello qualitativo del risultato finale, Crown Royal si rivelò una delusione sia dal punto di vista critico che da quello commerciale, che lasciò molti dubbi riguardo al futuro del trio. I progetti del gruppo furono però bruscamente interrotti da una tragedia: il 30 ottobre 2002, alle 19:30, Jason Mizell rimase ucciso da un colpo di pistola calibro 45 alla testa in uno studio di registrazione nel quartiere di Queens, a New York. Jay morì sul colpo, mentre il venticinquenne Urieco Rincon, che si trovava in sua compagnia al momento della sparatoria, fu ferito alla caviglia. Altre cinque persone presenti nello studio rimasero illese. I due uomini che spararono erano entrati fingendosi Pony Express, mentre Mizell e Rincon stavano giocando alla PlayStation 2 durante una pausa. Sul sito della band, che quella sera avrebbe dovuto esibirsi a Washington, vennero poste foto del Dj e scritte a grandi caratteri che recitavano Rest in Peace Jam Master (Riposa in pace, Jam Master). Nei giorni seguenti all’accaduto e dopo l’uscita di un’altra raccolta, Greatest Hits, i Run DMC annunciarono il loro prevedibile e definitivo ritiro dalle scene.