Dire Straits: in realta la band di Mark Knopfler

Hanno saputo coniugare un rock d’effetto con il grande successo commerciale


Guidati dalla sfavillante Stratocaster di Mark Knopfler, “guitar-hero” dalla tecnica impareggiabile e dalla voce calda e suadente, i Dire Straits hanno saputo coniugare un rock d’effetto con il grande successo commerciale. Stamattina, alle ore 11:00 su Radio Sardegna Web, i Dire Straits saranno gli special guest del programma Heroes.


Cosa sarebbero stati i Dire Straits senza Mark Knopfler? Difficile dirlo. Probabilmente sarebbero stati una buona band di onesto rock’n’roll ma niente di più. Probabilmente non avrebbero mai raggiunto il successo planetario che invece hanno conquistato e sarebbero rimasti impantanati tra gli angusti confini della Gran Bretagna, se non addirittura della loro stessa città, Deptford. Cosa sarebbe stato, invece, Mark Knopfler senza i Dire Straits? Probabilmente sarebbe diventato ugualmente Mark Knopfler. L’immenso talento, la tecnica straordinaria, la forte personalità hanno fatto sì che, in breve tempo, divenisse il deus ex machina della band, il padrone assoluto in grado di arrogarsi il diritto di vita e di morte sul gruppo. Talmente ingombrante era la sua ombra che si sarebbe potuto tranquillamente pensare che i Dire Straits altro non fossero che la backing band del fenomenale chitarrista. Ma la considerevole tecnica strumentale non basta da sola a spiegare l’immenso successo dei Dire Straits. Ad essa va aggiunta una forte carica emotiva nei testi delle canzoni e uno stile in cui confluiscono blues, country e rock’n roll. Dietro un tappeto sonoro ricercato e musicalmente ineccepibile si celano storie tratte dalla vita di tutti i giorni spesso condite da una riflessione politico/sociale intelligente e obiettiva. Lo stesso Knopfler, a proposito delle sue canzoni, ebbe a dire: “Molte delle mie composizioni sono nate nei luoghi che frequento abitualmente. L’ispirazione non è qualcosa che puoi avere se stai chiuso in casa oppure vai in giro con sei guardie del corpo: quello non è vivere”. Il gruppo si formò a Deptford nel 1977, quando il giovane giornalista e insegnante Mark Knopfler (Glasgow-12 agosto 1949) si trasferì nella casa che suo fratello David (Glasgow – 27 dicembre 1952) divideva con John Illsley (Leicester – 24 giugno 1949). Viste le discrete esperienze dei fratelli Knopfler come chitarristi e di Illsley come bassista, i tre ben presto decisero di fondare un gruppo usando come repertorio delle canzoni che Mark aveva scritto tempo addietro e che mai aveva suonato in pubblico a causa della scarsa fiducia nelle sue capacità. A completare l’organico mancava solo un batterista e la scelta ricadde su Pick Withers (Leicester – 4 aprile 1948), vecchio amico della band. Dopo un esordio non proprio brillante con la denominazione di Cafè Racers, il gruppo trovò la sua denominazione definitiva grazie a un amico di Withers che suggerì il nome Dire Straits (“terribili ristrettezze”, oppure “tremende avversità”) con riferimento all’infelice situazione economica in cui versavano i componenti del gruppo. Il nuovo nome non cambiò di molto la situazione della band che, nonostante i numerosi concerti, non ottenne il successo sperato a causa di uno stile pulito e cristallino in totale controtendenza con il punk e la disco music in quel momento dominanti. I testi riflessivi e crepuscolari si distanziavano totalmente dal rock leggero e spensierato che impazzava nelle radio, rendendo il gruppo un’anomalia nel panorama musicale britannico. Le cose cambiarono improvvisamente il 27 luglio del 1977, quando i Dire Straits decisero di incidere dei demo contenenti le loro composizioni originali. Il primo comprendeva brani come “Sultans Of Swing”, “Water Of Love”, “Down To The Waterline”, “Wild West End” e “Scared Loving” (composizione di David Knopfler mai inclusa nella discografia ufficiale). Il secondo, inciso tra l’ottobre ed il novembre successivo, presentava versioni primigenie di “Southbound Again”, “In The Gallery”, “Six Blade Knife”, “Eastbound Train”, “Setting Me Up” e “Real Girl”. Le cassette furono inviate alla stazione radio locale per ottenerne un giudizio spassionato. La musica del gruppo, invece, colpì a tal punto il disc jockey Charlie Gillet da indurlo a inserire in programmazione, a loro insaputa, il brano “Sultans Of Swing”. La canzone ottenne un successo insperato tra gli ascoltatori dell’emittente radiofonica, tanto da far ottenere ai Dire Straits, grazie alla mediazione dello stesso Gillet, il primo contratto discografico con la Vertigo Records.

Nel febbraio del 1978, dopo un’esperienza in qualità di opening band durante una tournée americana dei Talking Heads, i Dire Straits cominciarono a lavorare alla loro opera prima. Inciso in soli dodici giorni ai Basing St. Studios di Londra e intitolato semplicemente Dire Straits, questo lavoro raccoglie tutto il materiale che la band era solita suonare nei piccoli club londinesi (nonché nel famoso demo inviato a Gillet). Il produttore Muff Winwood decise di mantenere pressoché inalterato lo stile semplice e pulito della band, incentrato sul virtuosismo di Knopfler. Sono proprio le note inconfondibili della sua chitarra ad aprire l’album grazie all’assolo introduttivo di “Down The Waterline”, brano caratterizzato da una vocalità calda avvolgente contrapposta a un suono chitarristico preciso e tagliente. Pubblicato l’8 giugno 1978, Dire Straits fu inizialmente quasi ignorato nella Gran Bretagna sommersa dall’ondata punk, ma ottenne un notevole successo in altri paesi europei, quali Germania e Olanda, grazie a una tournée di supporto nel Vecchio Continente, e riuscì ad affermarsi anche negli Stati Uniti e in Australia, meno coinvolti dalla sferzata anarchica e dissacrante del punk. Successivamente il disco ottenne un discreto successo anche in patria ma i Dire Straits erano già totalmente immersi nelle sessioni di registrazione del secondo album: Communiqué. Inciso ai Compass Point Studios di Nassau tra il novembre e dicembre 1978, Communiqué si avvalse della produzione di Jerry Wrexler e Barry Backett confermando lo stile soffice e pulito della band. Le capacità compositive e tecniche di Mark Knopfler crebbero notevolmente come pure l’affiatamento tra i musicisti che riuscirono, così, ad incrementare la loro fama nonché il loro repertorio. Pubblicato il 15 giugno del 1979, Communiqué andò decisamente meglio del disco precedente, riuscendo a vendere 7 milioni di copie in tutto il mondo, raggiungendo il disco d’oro negli Usa e debuttando direttamente alla prima posizione in classifica in Germania. La cover, realizzata dalla Grant Advertising Uk, vinse il premio Nme come miglior copertina dell’anno nel 1979. Subito dopo la pubblicazione dell’album i Dire Straits s’imbarcarono in una tournée mondiale che registrò ovunque il tutto esaurito. In America il gruppo tenne 51 concerti in 38 giorni e durante una serata a Los Angeles Bob Dylan, estasiato dal suono della band, invitò Mark Knopfler e Pick Whiters alle sedute d’incisione di “Slow Train Coming”. Fu questa la prima delle eccellenti collaborazioni che i vari membri dei Dire Straits inanellarono nel corso della loro brillante carriera. Intanto anche la televisione cominciò a interessarsi a loro: il 16 febbraio 1979 il canale televisivo tedesco Wdr trasmise per intero un loro concerto nell’ambito del programma Rockpalast, mentre la Bbc trasmise, all’interno di Arena, alcuni spezzoni delle serate tenute il 20 e 21 dicembre al Rainbow Theater di Londra, conditi da una lunga intervista ai quattro componenti del gruppo. I Dire Straits ormai sono artisti di fama internazionale e si misero al lavoro su materiale inedito dando prova di grande ispirazione e maturità musicale. Nell’estate del 1980 ai Power Station di New York cominciò la lavorazione di Making Movies, album che rappresentò una notevole evoluzione stilistica lasciando spazio a influenze di matrice jazz, blues, country e folk. La durata dei brani crebbe notevolmente e gli arrangiamenti si fecero più ricercati e complessi, grazie anche a sessionman di lusso, come Roy Bittan della E-Street Band. Anche la vena poetica di Mark Knopfler subì un radicale mutamento, producendo testi fortemente narrativi, ricercati e di grande impatto emotivo. Durante la lavorazione di un album così importante i Dire Straits si trovarono costretti ad affrontare una piccola crisi interna. In disaccordo con gli altri membri del gruppo su alcune parti di chitarra, David Knopfler lasciò la band per intraprendere una carriera solista avara di successi. Tuttavia Making Movies, album pubblicato il 17 ottobre del 1980, riuscì a vendere 8 milioni di copie raggiungendo la vetta delle classifiche in molti paesi, tra cui l’Italia. In previsione del tour mondiale On Location World Tour, che avrebbe toccato anche Australia e Nuova Zelanda, i Dire Straits rimpiazzarono David Knopfler con Hal Lindes (Monterey 30 giugno 1953) e assunsero il tastierista Alan Clark (Great Lumley 5 marzo 1952).

Al rientro da questa trionfale tournée e con questo organico drasticamente rinnovato, i Dire Straits tornarono ancora un volta in studio per lavorare su nuove composizioni. Mark Knopfler assunse il totale controllo artistico/musicale sulla produzione del gruppo che virò decisamente verso atmosfere più sperimentali e jazzate. Pubblicato il 20 settembre 1982, Love Over Gold, nonostante gli scarsi passaggi radiofonici dovuti all’eccessiva lunghezza dei brani, vendette 10 milioni di copie diventando uno dei dischi di maggior successo dei Dire Straits e, contemporaneamente, uno dei vertici della loro produzione. Dalle stesse sessioni scaturì un altro pezzo “Private Dancer” che, scartato dalla tracklist finale perché ritenuto più adatto a una voce femminile, divenne una hit nelle mani di Tina Turner. Malgrado il successo ormai planetario, la band fu costretta ad un nuovo cambio di organico. Lo storico batterista Pick Withers se ne andò a causa degli impegni sempre più pressanti e vorticosi. Fu sostituito da Terry Williams (Swansea – 11 gennaio 1948) già attivo con i Man di Rockpile. Con l’ausilio del nuovo membro, i Dire Straits pubblicarono, il 10 gennaio 1983, l’Ep ExtendancEPlay una sorta di gioco con cui intendevano omaggiare il rock’n’roll degli esordi. I brani tutti molto leggeri e piacevoli non rinunciano, tuttavia, a trattare con arguzia e sarcasmo temi abbastanza seri. Terminato in soli tre giorni, ExtendancEPlay anticipò di qualche giorno il colossale tour mondiale che registrò ovunque il tutto esaurito. Il concerto conclusivo tenuto all’Hammersmith Odeon il 23 luglio 1983 di Londra fu registrato e pubblicato col nome Alchemy: Dire Straits Live il 12 marzo 1984. Anche questo album dal vivo, contenente alcune delle perle fino ad allora pubblicate dalla band di Deptford, conseguì un grande successo di pubblico dovuto, in parte, al fatto di essere stato distribuito senza ritocchi o sovraincisioni, in modo da restituire fedelmente tutto lo spessore sonoro creato durante la serata all’Hammersmith. Nel frattempo i vari componenti dei Dire Straits cominciarono a interessarsi a progetti solisti. Mark Knopfler, ormai considerato unanimemente un virtuoso della chitarra, nonché un abile produttore, fu chiamato a collaborare con artisti del calibro di Van Morrison, Bob Dylan, Phil Everly e Aztec Camera, inoltre scrisse e pubblicò le colonne sonore di film quali “Local Hero”, “Cal” e “Comfort And Joy”. John Illsey pubblicò il suo primo album solista intitolato Never Told A Soul e contribuì (con lo stesso Knopfler) all’esordio solista di David Knopfler. I Dire Straits non persero di vista il loro percorso musicale e, grazie anche a una smagliante ispirazione, si misero al lavoro su materiale inedito che sarebbe confluito in un’altra loro prodezza: Brothers In Arms. Registrato tra il novembre 1984 e il marzo 1985 agli Air Studios di Montserrat e Londra e ai Power Station di New York, Brothers In Arms rappresenta, infatti, la definitiva consacrazione di Knopfler & C. Messe da parte le lunghe esplorazioni musicali di Love Over Gold, i Dire Straits si orientarono verso un pop-rock molto più radiofonico e di facile ascolto, che permise loro di raggiungere un successo di proporzioni inimmaginabili. Con oltre 35 milioni di copie vendute, diventò l’album più venduto della band e uno dei più venduti della storia.

Le vendite stratosferiche, i premi conseguiti, la storica copertina fecero immediatamente di Brothers In Arms un evergreen. Ma, al contempo, il disco rappresentò il canto del cigno della band. Già durante la sua lavorazione, i Dire Straits si stavano sgretolando a causa dei crescenti progetti solisti. Hal Lindes contribuì marginalmente alla registrazione del disco e crebbe il numero dei turnisti che parteciparono alle session (Jack Sonni, Tony Levin, Michael Brecker, Randy Brecker, Omar Hakim, Guy Fletcher), segno evidente che i delicati equilibri del gruppo si erano definitivamente incrinati. Tuttavia i Dire Straits furono impegnati in una colossale tournée mondiale che registrò ovunque il tutto esaurito. Nel biennio 1985-1986 tennero 248 concerti, prendendo parte perfino al Live Aid, allo stadio di Wembley il 31 luglio 1985. Ormai star internazionali, suonarono anche in occasione del settantesimo compleanno di Nelson Mandela, allora ancora detenuto presso le carceri del regime sudafricano. L’attività musicale della band rallentò sensibilmente grazie ai continui impegni paralleli per riprendere a pieno regime solo nei primi anni 90. Nel novembre dello stesso anno, coadiuvati da un gran numero di turnisti tra i quali Jeff Porcaro, Vince Gill e Danny Cummings, i Dire Straits tornarono in studio per dare inizio alla lavorazione di quello che sarebbe diventato On Every Street. Inciso agli Air Studios di Londra tra il novembre del 1990 ed il marzo del 1991, On Every Street fu pubblicato nel giugno dello stesso anno, a ben sei anni di distanza dal lavoro precedente. Nonostante il buon successo di vendite, dovuto in gran parte all’effetto traino operato da un bestseller come Brothers In Arms, il disco manifestò un notevole calo compositivo e una evidente stanchezza creativa. Concepito inizialmente come un progetto di matrice country/blues tradizionale, andò trasformandosi in corso d’opera fino a manifestare una certa confusione stilistica. Pubblicato nel settembre del 1991, On Every Street, ottenne un grandissimo successo, arrivando a vendere oltre dieci milioni di copie in tutto il mondo. Ancora prima della pubblicazione, i Dire Straits partirono per un colossale tour mondiale che si protrasse fino al 9 ottobre del 1992, toccando i maggiori paesi del mondo in 216 spettacoli sold out. Dal tour mondiale furono tratti un live e un Ep, rispettivamente On The Night (pubblicato nel maggio del 1993) ed Encores (pubblicato pochi giorni dopo), che riproponevano, rigorosamente dal vivo, tutti i pezzi più significativi della band di Deptford. Una sorta di canto del cigno, di presentazione finale, dal momento che alla fine della tournée i Dire Straits, di fatto, non esistevano più. Mark Knopler aveva detto basta per concentrarsi esclusivamente sulla sua carriera solista. Diventati una mastodontica macchina da spettacolo, una delle band più grandi e famose della storia, i Dire Straits avevano cessato di essere per Knopfler, personaggio schivo e alieno alle logiche del music business, l’ambiente ideale in cui esprimersi.