Alanis Morisette: voce melodiosa anche adesso

A Novembre (esattamente il 08) a Milano l’unica data italiana per la cantante canadese


Una voce molto melodiosa e con dei testi che facevano riferimento a fatti accaduti nella vita personale dell’artista. In gioventu era una donna acqua e sapone e che destava impressione per la sua voce. Oggi è più matura e non è cambiata nell’affrontare la vita: con energia e sempre a testa alta.  I suoi dolori, le esperienze quotidiane negative o positive che siano, le delusioni: sono sempre state di forte ispirazione per l’artista. Ed infatti i numerosi fun in Italia l’hanno sempre apprezzata per questo: perchè vedevano in lei e nei suoi problemi loro stessi. Ed oggi, nonostante sia una donna alle soglie dei 50 anni, appare ancora bella, raggiante ma soprattutto musicalmente parlando convincente. La potrete ascoltare stamattina alle 11:00 su Heroes perchè sarà la special guest ed a lei è stata dedicata una playlist di 17 minuti (Massimo Salvau).


Con Alanis Morisette meglio partire, nel raccontare la sua biografia, dai giorni mostri e tornare a ritroso nel tempo. La cantautrice canadese, mamma di tre figli, presenta il nuovo album «Such Pretty Forks in the Road»: «Con la maternità tutte le priorità sono chiare». Negli ultimi otto anni non ha festeggiato l’uscita di nuovi album, ma l’arrivo dei suoi figli. Tre per la precisione e dai nomi curiosi: Ever Imre, che in realtà è nato nel 2010, la bionda Onyx Solace (quattro anni) e il piccolo Winter Mercy (11 mesi). «Ho scelto di non scegliere tra carriera e maternità e quello che ci ha rimesso, alla fine, è stato solo il sonno. Ma sai com’è, c’è il caffè», dice. Tra l’album «Such Pretty Forks in the Road» uscito in questi giorni e il precedente «Havoc and Bright Lights» del 2012 — un successone globale, con tanto di primo posto anche in Italia — Morissette non è stata del tutto ferma. Ha «vissuto». «Se ho intenzione di scrivere dischi su qualcosa di diverso dall’andare in tour o salire su un aereo deve esserci una vita che ho vissuto da raccontare», spiega. E a lei la vita «serve». Proprio 25 anni fa la cantautrice canadese diventava un fenomeno globale pubblicando «Jagged Little Pill» con la Maverick di Madonna, album da 33 milioni di copie che mescolava testi intimistici a sonorità post-grunge, l’urlo al sussurro (alla chitarra c’era Dave Navarro) e già dimostrava un certo amore per i titoli — e i nomi — bizzarri (Jagged Little Pill sta per Piccola pastiglia seghettata). Allora aveva 21 anni, un’aria acqua e sapone e una voce melodiosa.

Oggi, che di anni ne ha 46, non è cambiata nell’energia o nell’atteggiamento. La vita vissuta, le sue gioie e i suoi dolori sono sempre d’ispirazione a questa donna che ha fatto breccia nel cuore dei fan diventando lo specchio della loro vita, dai disagi dei vent’anni alle difficoltà dei trenta fino alle sfide della maturità: «Quando l’ispirazione arriva sento il messaggio “è il momento giusto”. Ed è arrivato». Dopo essersi realizzata in tutto, a livello professionale, finanziario e geografico (dall’infernale e agognata Los Angeles si è spostata nella più tranquilla e borghese Bay Area), «volevo concentrarmi sul lato personale». Ma anche per una star del suo calibro la vita è fatta a bivi come suggerisce il titolo del nuovo disco («Bivi così belli lungo la strada»), che lei spiega così: «Fa luce su quante possibilità abbiamo: dovrei fare un tour, è tempo di scrivere un disco, dovrei sposarmi con questa persona, vogliamo altri figli, cosa mangio a colazione, e tutti quei milioni di punti di svolta che di solito affrontiamo senza farci troppo caso, alcuni belli, altri non così tanto». Con i figli però «tutte le priorità sono diventate molto chiare, perché sono passata dall’avere molto tempo per me a non averne affatto.

Ho scelto di non scegliere tra carriera e maternità» ribadisce con quell’aria solare che l’accompagna da 25 anni (in realtà di più se si contano i primi due dischi, «Alanis» del 1991 e «Now is the time» del 1992 noti al tempo solo in Canada). È come se avesse sempre un riflettore puntato sul viso che la fa brillare, tanto da essere stata scelta dal pirotecnico regista Kevin Smith per vestire i panni di Dio in Dogma, dove compare coperta di sfavillanti paillettes. Ma Alanis, come la chiamano i suoi fan — tanto ce n’è una sola —, non si è mai presentata come una divinità. È una professionista che sa prendersi in giro, come nel 2015 quando ha cantato «Ironic», la sua hit delle hit, vestita da gallina e chiocciando. È una musicista che nella vita non ha avuto i grandi disagi delle star ma ha combattuto con i più quotidiani disordini alimentari e la comunissima depressione. È una donna che non ha paura di ammettere che «Such Pretty Forks In The Road» non è stato per niente facile. «Ero nella fase post-parto con mia figlia, avevo qualche problema psicologico e per la prima volta ho dovuto appoggiarmi davvero alle persone per avere una mano», ricorda, «È stato un momento pieno di valutazioni, su cosa voglio insegnare ai miei figli, dove desideriamo vivere e qual è l’ambiente che vogliamo intorno». Ora che poi partirà con il tour globale (unica data italiana l’8 novembre 2021 a Milano), che ci sono le celebrazioni per «Jagged Little Pill» e tanti fan in attesa, Alanis, se potesse chiedere qualunque cosa alla vita, risponderebbe come qualsiasi genitore al mondo: «Il silenzio».