“Pupusa in Fabula” – Favole per bambini in radio

Intervista al suo conduttore Lorenzo Massa



Ciao Lorenzo. Allora, dimmi un pò: prima esperienza radiofonica della tua vita? Oppure non è la prima volta che fai radio?

“Ciao amici di Radio Sardegna Web! A dire la verità questa è la mia prima esperienza in Radio. Da anni ascolto la radio è sempre più mi sono reso conto come questo medium fosse di eccezionale bellezza ed importanza. Oggi ci stiamo sempre più convertendo a sistemi digitali in cui siamo sempre noi a comandare la musica o i podcast, questo scettro del comando viene però indirizzato dai vari algoritmi che inquadrano i tuoi gusti per proporti novità in quegli ambiti. Questi progressi tecnologici sono molto interessanti, ma non possono a mio modesto parere scalfire l’importanza che tutt’ora la radio ha. La bellezza a parer mio sta nell’affidarsi, cioè creare quel legame di fiducia tra la stazione e l’ascoltatore che decide di donare il proprio tempo e la propria attenzione ad un particolare programma o stazione perché sa che quella fiducia verrà ricambiata, in buona musica, informazioni e idee. Quindi ho maturato l’idea di dare un piccolo contributo, a questo magico mondo”.

Da questa collaborazione con Radio Sardegna Web che cosa ti aspetti?

“Essendo la prima esperienza non ho grandi aspettative, mi sembra importante iniziare e crescere insieme alla stazione di Radio Sardegna Web. Per ora il programma è ancora in rodaggio, quindi spero di poterlo rendere migliore e di appassionare gli ascoltatori abituali”.

Il tuo programma radiofonico è, in poche parole, una favola accompagnata da musiche originalissime. Perché hai deciso di condurre un format di questo tipo?

“Ho avuto la fortuna di avere un Babbo che mi ha letto tutti i Grimm quando ero piccolo, e in generale fin da bambino ho sempre letto moltissime fiabe e racconti brevi. In questo caso ho deciso di concentrarmi prevalentemente sulle fiabe tradizionali, cioè quelle antiche. Sono Fiabe molto importanti perché spiegano i viaggi dell’anima in tempo passato. Mi spiego, molte di queste fiabe sono simboliche, cioè servono a trattare argomenti molti seri come l’evoluzione dell’individuo ad un pubblico di bambine e bambini. Questo ci porta anche a concepire quali siano i bisogni delle società arcaiche nell’educazione dell’infanzia. Se in Germania la fiaba dei Grimm ha protagonista il principe impavido, la Sardegna ha il Bandito valente. Questi due modelli rappresentano due società con esigenze educative differenti. Nel corso del viaggio però, quando sono persi in un bosco, che altro non rappresenta che il nostro inconscio, sono simili nella paura che provano e nella possibilità di crescere superando delle prove. Questo giusto affermare che la Fiaba è molto più che un semplice passatempo e nel corso degli anni questi aspetti mi hanno molto affascinato. Oggi cerco sempre nuovi volumi di fiabe antiche in modo da poter restituire, ciò che mi è stato donato, tramite la Radio. Il format quindi è la semplice unione di due mie grandi passioni. L’altra è la musica riempie le giornate e mi culla, spesso quella proveniente dalla radio. L’idea è che la musica deve essere un tutt’uno con la fiaba, nel senso che mi piace l’idea che l’ascoltatore per la durata della trasmissione pensi di essere altrove. Proprio come nella Fiaba spesso si compie un viaggio, tramite la musica possiamo immaginare luoghi magici o viaggi esotici”.

Le musiche sono davvero originali. Come riesci a procurartele?

“Da qualche anno coltivo la passione del Dj, nei locali o nelle feste degli amici. Questo percorso che è iniziato con una ricerca di musica Revival e poi passato alla drum and bass, elettronica in generale per atterrare nelle sonorità africane e sudamericane. Ora staziono da un paio di anni in questa fase di ricerca di musica etnica, esotica e psichedelica. Come le storie l’idea è sempre quella del viaggio in terre lontane, quindi la ricerca tramite radio, youtube o passaparola va in questa direzione. Sempre alla ricerca di nuovi artisti sia del passato che del presente, spesso una miscela di musiche tradizionali ed elettronica contemporanea. Non esiste un “metodo”, si inizia con un artista si ascoltano gli album, si guardano i correlati e ci si lascia prendere dall’ispirazione del momento”.

 Che tipo di favole tratterai in questo ciclo di puntate?

“Per questo primo ciclo ho cercato di toccare quattro zone distinte del mondo. Ho iniziato con tributo ai Grimm ne “I Musicanti di Brema”, che una fiaba a cui tengo moltissimo della tradizione germanica. Poi ovviamente ho scelto di approdare in Sardegna, alla quale sono molto legato e che presenta una ricchissima varietà di fiabe e leggende, spesso dai toni cupi ma anche molto avventurose. Nelle prossime puntate, senza troppo rivelare, viaggeremo verso i paesi balcanici, con una fiaba zingara e infine una leggenda ambientata nell’antica Cina”.

Ma…posso chiederti che rapporto hai con i bambini?

“Dopo a ver studiato scienze politiche, ho capito che non era il campo lavorativo in cui volevo investire. L’illuminazione è giunta quando ho partecipato al campo estivo popolare organizzato da Sa Domu, dove ho compreso che lavorare come educatore era la cosa giusta per me. Da allora ho partecipato a varie attività, campi estivi, esperimenti di scuola alternativa e altre piccole avventure. Oggi il percorso continua in quella direzione, che mi porta a riscoprire il me bambino: tutte le attività che mi piacevano da piccolo e anche tutte le storie che mi piaceva ascoltare! Ho maturato l’idea che il gioco e il giocare siano delle attività fondamentali per lo sviluppo della mente, anche negli adulti. Così come le fiabe sono utili a grandi e piccoli nel loro percorso di crescita”.

Il programma si chiama “Pupusa in Fabula”. Perché proprio questo nome? Che significato ha per te?

“Pupusa è il nome che ho adottato come DJ, in sardo significa Upupa, una sorta di pappagallo dei mari nostri. Questo nome viene da un ramo della mia famiglia e devo dire che l’ho sempre trovato particolare. Visto che la mia ricerca musicale è ambientata in un vicino tropico, quale migliore nome se non quello di un variopinto pennuto mediterraneo? In Fabula è l’accostamento di questo animale al mondo delle Fiabe, che mette a disposizione le sue musiche per il racconto, ma anche una citazione a Lupus in Fabula che sicuramente gli appassionati giocatori conoscono”.

Mi è sembrato di intuire, ascoltando il programma, che c’è un filo che lega queste favole alla Sardegna. Mi sbaglio?

“In realtà questo filo esiste. Sono molto legato a questa terra, alle sue storie, ai suoi paesaggi e personaggi. Spesso mi sembra una terra di un racconto fantastico, quando poi si sente parlare dei ragni giudicali non ha nulla da invidiare al Signore degli Anelli! Per me la Sardegna è un luogo sempre da scoprire ed esplorare, e rivendico, a dispetto di tutte le colonizzazioni europee, il suo essere mediterranea. Terra molto legata nei tempi andati al nord-africa ha rivestito un ruolo chiave nelle storie di questi mari. Perciò ho pensato che a cadenza ritmata cercherò di inserire sempre un po’ di Sardegna dentro le puntate, sia di musica che di fiabe”.

Parliamo un pochino di te….quando non fai radio come ti diverti?

“Spendo buona parte del mio tempo nelle mura di Sa Domu dove sono attivo nell’organizzazione di attività politiche, culturali e artistiche. Al suo interno abbiamo fondato un gruppo di nome BrendArt, dove ci occupiamo di folli progetti d’arte. Fino a poco tempo fa seguivo anche il gruppo di teatro, collettivo Equilibri instabili, con il quale abbiamo fatto diversi spettacoli. Per il resto amo girare per le vie di Cagliari esplorandola da cima a fondo, evadere nelle campagne sarde e infine atterrare nei locali per una birra, specialmente quelli dove si fa buona musica”.

Qual è il genere musicale che preferisci?

“Effettivamente non ho proprio un genere prediletto, mi piace conoscere ed esplorare molti generi. Periodicamente mi faccio prendere dall’ispirazione e seguo quel genere, ad esempio nelle ultime settimane sto ascoltando molta Disco degli anni 70. Negli anni ho vissuto varie fasi passando dal folk metal, alla musica elettronica al jazz! Oggi sicuramente il filone narrativo che unisce il mio ascolto è quello della tropicalità e dell’esotismo, musica insomma che evoca paesaggi, suoni e colori. Come quando si ascolta la musica in macchina, in un viaggio senza una meta precisa”.

Le tue letture preferite?

“Anche qua dipende dai periodi, dopo la laurea ho avuto un rigetto per la saggistica che sto riprendendo pian piano. Sicuramente sono appassionato di letteratura straniera come Bulgakov con “Il Maestro e Margherita” o Mark Twain. Ma anche tanta letteratura sarda come Lussu, Satta e Atzeni che sto leggendo ultimamente. Un po’ di libri sulla spiritualità e molte, moltissime fiabe.”