Intervista ai Bad Trip

L’amore per il Rap…in dialetto sardo


I Bad Trip sono una realtà rap sarda dal 2006. Da allora e sino ad ora…è passata molta acqua sotto il loro ponte. Ma conosciamo meglio Skeptic e Dexter B in questa intervista per Radio Sardegna Web.


 Ciao ragazzi…intanto come nasce questa vostra forte passione per il RAP?

Skeptic: Ciao Massimo. Io fin da piccolo son sempre  stato attratto dalle sonorità black ma prima non era faccile come ora documentarsi su un argomento. Non avevamo internet sul cellulare, non avevamo neanche il cellulare in realtà,  quindi tramite dei ragazzi più grandi del mio paese (Fluminmaggiore) iniziai ad informarmi. Una delle persone che in particolare mi aiutò a conoscere il genere è stato Manu Olivato che mi prestava i tape “le cassettine”. Ricordo che aveva uno scatolone pieno nel retro della sua edicola, tutti grandi classici del rap americano. Da li a poco altri miei coetanei iniziarono ad interessarsi al genere (non era ancora una moda come oggi)e  con questo gruppo di persone iniziammo ad esplorare questo nuovo mondo in tutte le sue discipline. I primi graffiti sotto l’occhio vigile di un grande writter londinese “roc one”, i primi primi passi di break dance, i beat box per accompagnare le sfide di freestyle (quest’ ultimo divenne il nostro cavallo di battaglia). Sempre più gente si appassionava e voleva far parte di quella cerchia e così nel 2006 organizzammo la prima jam in paese che fu un successone, apprezzata  soprattutto dai più giovani.

Dexter B: ciao Massimo, innanzitutto grazie mille per lo spazio che ci stai dedicando. La mia passione per il rap nasce con una forte passione per l’hip hop ( MCing, DJing, Breaking e Writing) all’età di 12 anni. A partire dal 2004 noi ragazzini siamo stati invasi da un’ondata hip hop a 360° dovuta, penso, a tutti quei grandi rapper di quel periodo Eminem, 50Cent, 2 Pac, ecc. Tutti vestivano con i pantaloni larghi, tutti scrivevano sui muri, tutti rappavano e tutti breakavano. Infatti io nasco come breaker! Ricordo che dai 12 ai 16 anni mi allenavo ogni giorno per imparare nuovi passi di break dance e mi allenavo a scrivere il mio nome d’arte in maniera sempre più stilizzata. Partecipai a svariate Jam hip hop nel Sulcis Iglesiente come breaker. All’età di 14 anni un amico mi passò il primo programma di produzione musicale ” Reason 3″ e da li mi appassionai fortemente alla produzione di beat, passione che non è mai svanita sino ad oggi 2021 e sono passati 14 anni. Iniziai a produrre i beat per i compagni della Bad Trip Crew (Skep, Resa, Doc, Cloro e More) e solo più tardi iniziai a scrivere anch’io i primi testi.

Parliamo subito del  video “30 ,Skeptic”: di cosa parla è qual è il messaggio che volete dare? Skeptic rispondi tu…

Il video “30” è il mio ultimo lavoro in collaborazione con “Mr Edward”,  un producer di grande talento, con il quale  ho già collaborato in passato e spero di poter continuare a lavorarci presto. Il video è amatoriale ed ho scelto di farlo in bianco e nero per dare quel tono più in linea con il testo a tratti cupo. Penso sia uno dei testi più introspettivi e maturi che abbia mai scritto infatti chi ha colto il messaggio ha apprezzato. 30 son gli anni che ho e come dico nel testo i 30 son nel mezzo tra la testa di un ventenne ma in realtà in cammino verso i 40. La barba inizia a diventare bianca e cominci ad allontanarti dalla nuova scena rap trap che non ti appartiene più e non ti rappresenta. Nella seconda strofa il testo diventa più nostalgico e parlo di come son cresciuto io negli anni 90 spensierato senza social network ma con valori più veri fino ad arrivare ai giorni nostri dove in Sardegna c è tanta crisi e i giovani a malincuore  son costretti a partire per lavoro. Critico fortemente anche lo sfruttamento ingiusto delle nostre terre dove smaltiscono le scorie nucleari contro la nostra volontà per far arricchire i soliti maiali .

Invece il proggetto Bad Trip? Come nate artisticamente?

Skeptic: I Bad Trip nascono nel 2006 e la formazione era più numerosa: oltre a Skeptic e Dexter B (gli attuali membri) facevano parte anche Resa , Dok e Cloro one . Nel 2015 nasce il progetto “Bad Trip Rappa Sarda” con il primo singolo lanciato su youtube “Rappa Sarda e Bidda”, ispirati senza dubbio da chi ci ha preceduto in questo genere ovvero i Sa razza i Menhir, pietre miliari del rap in lingua sarda. Però essendo di generazioni diverse le sonorità sono di tutt’altro genere, i beat di Dexter B hanno la sua firma e sono originali, che negli anni hanno creato il suono del Bad Trip.

Dexter B: io ho sempre collaborato con tutti i membri della vecchia crew Bad Trip, producevo beat per tutti, ma dal 2011 ho iniziato a collaborare più assiduamente con Skeptic. Abbiamo fatto un disco assieme ”Italia di Pazzi”, anche se io collaborai maggiormente con i beats, facevamo live e partecipavamo a eventi in giro per il Sulcis, assieme anche a un altro amico, Snob, che saluto.

Parlatemi un poco di “Rappa Sarda ‘e Bidda”…

Dexter B: Nasce nel 2015, un po’ per caso. Io come al solito avevo qualche beat da parte e ne feci ascoltare qualcuno a Skep verso la primavera 2015. Skep ne scelse uno dal titolo “Dre” ( forse ispirato ritmicamente a qualche brano di Dr Dre) ed ebbe l’idea di scrivere un testo in lingua sarda, ispirato da altri artisti che l’avevano fatto tempo prima, ma io ne fui subito entusiasta. In pochi giorni scrissi anche la mia strofa, il brano stava prendendo forma, ma mancava qualcosa. Scrissi una terza strofa che avremmo dovuto cantare alternatamente e Skep scrisse il ritornello ispirato a vecchie filastrocche sarde. Andammo in studio e io mi occuppai di intonarlo sulla base. Nasce cosi il nostro primo singolo in lingua sarda che ad oggi, dopo quasi 6 anni raccimola su YouTube circa 2000 views alla settimana. Da qui nasce il nostro progetto Bad Trip Rappa Sarda e spero di continuare a portare avanti il progetto per molti anni.

Quali sono le vostre fonti di ispirazione e quanta musica ascoltate ogni giorno?

Skeptic: io sinceramente ascolto tanta musica di vari generi differenti. Sono cresciuto con mia sorella che ascoltava rock, genere che apprezzo e rispetto, ma tra le mie fonti di ispirazione principali c’ è senza dubbio il rap americano. Eminem lo ascoltavo fin da piccolo e tutt’ora lo ascolto, e poi i Cypress Hill, altro gruppo che mi ha trasmesso tanto…ma potrei stare tutto il giorno a nominare gruppi che mi hanno trasmesso tanto.

Dexter B: io ho avuto tantissime contaminazioni da moltissimi generi e moltissimi artisti. Per quanto riguarda i beat mi ha ispirato tanto, specialmente agli albori del mio percorso, Dr Dre, Dj Babu, Dj Gruff, Dj Jad e in generale tutta la musica rap dagli anni 90 ai 2000. Ma nel corso del tempo ho ascoltato tantissima musica: elettronica, dance, pop, reggae, reggaeton, rock. Per quanto riguarda la scrittura io penso di aver imparato tanto da J Ax ai tempi degli Articolo 31. Mi ha sempre affascinato il raccontare un qualcosa seguendo un filo logico, partire da un punto e arrivare alla conclusione seguendo un tema, cosa che nel rap e nella trap di oggi raramente si fa.

Tra le vostre priorità, correggimi se sbaglio, c’è la voglia assoluta di cantare in Sardo. Cosa rappresenta per voi il dialetto Sardo soprattutto sotto forma di musica e, nel vostro caso, di musica Rap?

Skeptic: Cantare in Sardo è la nostra missione. Amiamo questa lingua e vorremmo che i giovani si avvicinassero di più a questa cultura, senza dimenticare le proprie origini e imparando a rispettarla. Per tanti ormai è una cosa da vecchi parlare in sardo e così facendo, poco a poco. questa lingua muore. Ci son concetti che hanno un senso solo in sardo e sarebbe un peccato perderli. Quindi noi abbiamo deciso di fondere il dialetto sardo con  questo genere musicale seguito soprattutto dai giovani e cosi abbracciamo più generazioni  tra i nostri fan.

Dexter B: cantare in sardo a me personalmente da l’opportunità di essere realmente me stesso, posso raccontare ciò che mi pare e dirlo con la maggiore enfasi possibile. In più quando scrivo un testo in lingua sarda mi sembra di rivestire un ruolo più grande, come se dovessi rappresentare nel mio piccolo la Sardegna, difendendo la lingua, la tradizione, il modo di essere dei sardi, esigendo rispetto da chi viene da fuori e far provare un po’ di nostalgia ai sardi fuori Sardegna. Nonostante ciò io non mi limito a cantare in sardo e non mi limito più soltanto al rap da qualche anno a questa parte. Mi è sempre piaciuto sperimentare in svariati generi e forse è normale per un producer che deve comunque portare innovazione nelle musiche e nei ritmi.

Parliamo di Rap nelle radio Sarde. Quanto se ne fa ascoltare? Anche perché la radio, in tal senso, è un modo per entrare in contatto con i fan ma anche un modo per farlo conoscere bene…

Skeptic:  il rap oggi si sente in radio molto più di prima, ma passano sempre brani di chi è sotto etichette discografiche di un certo prestigio, mentre la musica come la nostra viene scartata quindi troviamo il nostro spazio sulle piattaforme online per poter raggiungere il nostro  pubblico. E’ capitato di essere ospiti su delle radio regionali e senza dubbio aiuta a farsi conoscere di più.

Ma….una domanda da perfetto ignorante di Rap. A me pare che in Italia nessuno abbia capito molto bene cosa è il Rap…perché lo confonde con l’Hip hop. Ci puoi spiegare meglio tu la differenza fra i due stili?

 Skeptic: Questa domanda è un classico. Allora…il rap è una delle 4 discipline del hip hop. L’hip hop è la cultura che raggruppa le 4 discipline e nasce come riscatto sociale  e razziale nei lontani anni 70 in America. Oggi i valori non sono più gli stessi, soprattutto tra i più giovani. Sembra una corsa verso i soldi e la fama, mentre tutto il resto non conta più niente.

Tessuto musicale Sardo Rap. Ti sembra stia andando bene? C’è in loro creatività? Si potrebbe fare di più?

Skeptic: In Sardegna c’è sempre stata una bella scena rap. Tanti gruppi sono stati i pionieri di generi di rap in Italia,  quindi posso dirti si,  va bene. Potrebbe senza dubbio andare meglio ma la creatività non manca e si potrebbe fare di più valorizzando di più i nostri  artisti a livello regionale.

Cosa si potrebbe fare per rendere il Rap uno stile musicale meno di nicchia?

Skeptic: Non lo definirei più un genere di nicchia anni fa. Si senza dubbio ora è più accessibile a tutti anzi lo definirei il genere più popolare. Più che altro oggi resta di nicchia fare musica in dialetto sardo, come nel nostro caso, perché riduci il tuo cerchio di ascoltatori. Le parole sono l’essenza fondamentale del genere, chi non capisce la lingua però può apprezzare il flow, il suono e innamorarsi  ugualmente di una nostra canzone come capita a noi con canzoni straniere di cui non capiamo il testo.

Proggetti futuri per i Bad Trip?

Skeptic: Continuare a fare musica insieme senza mai fermarci poi vorremmo mettere insieme tutte le tracce in lingua sarda aggiungendo degli inediti e pubblicare il nostro disco, sperando finisca presto tutto quest’ incubo della pandemia e poter tornate sul palco presto. Non c’è niente di più bello del calore del proprio pubblico e sentirli cantare ciò che tu hai scritto.