Paolo Demontis: un cuore per l’armonica a bocca

Paolo Demontis è un armonicista davvero appassionato del suo strumento. Ore e ore di duro lavoro e di tanti live  lo hanno forgiato talmente tanto che ora non vede l’ora, ogni volta, di salire su un palco.

Non è un armonicista qualsiasi. La sua passione per l’armonica a bocca ne fa un musicista davvero interessante e capace di mettersi in discussione. Lo abbiamo intervistato in un momento di pausa…..


Intanto Paolo…..come ti sei avvicinato per la prima volta all’armonica a bocca?

“Probabilmente tutti da piccoli abbiamo avuto un’armonica giocatolo e anche io non ho fatto eccezione, ma chiaramente non può essere veramente considerata la prima volta. Il vero approccio arrivò da ragazzo, avevo 17/18 anni, quando iniziai ad ascoltare i gruppi beat e garage come Yardbirds e 13th Floor Elevators. La folgorazione vera e propria me la diede John Mayall con i suoi Bluesbreakers, ed esattamente con l’album “A hard road”. Da quel momento inizio l’avventura con le piccole bambine che continua ancora oggi”.

Perché proprio l’armonica a bocca e non, ad esempio, la chitarra o il piano. Strumenti che anch’essi hanno fatto la storia del blues?

“Perché gli strumenti ti chiamano e tu non puoi fare altro che rispondere. Perché è il tuo strumento quando ricevi un brivido fortissimo. Perché rispecchiano il tuo modo di essere e nel mio caso anche per facilità.  A vent’anni non avevo nessuna intenzione di fossilizzarmi in casa, studiavo in macchina con la cassetta del mitico Paolo Ganz. Suonavo mentre guidavo la mattina e la sera, andando a lavoro o passando a prendere gli amici. Era sempre in tasca e i sedili erano pieni di fogli. Oggi, ripensandoci, mi rendo conto (oltre aver rischiato la vita) di aver studiato in maniera pessima ma con una continuità che diversamente non avrei avuto”.

In genere quante ore ti eserciti al giorno?

“Cerco di suonare almeno un’ora al giorno.  Non sempre gli impegni me lo permettono e in quel caso cerco di ascoltare con attenzione altri armonicisti. Il mondo dei social e YouTube ti permette di studiare anche se non hai l’armonica tra le mani. Fortunatamente, per incolumità mia e degli altri, o QUASI smesso di suonare mentre guido”.

Hai davanti a te un ragazzo che ti dice…..”voglio imparare a suonare l’armonica a bocca”. Dagli tre consigli…..

“Prima di tutto gli direi di ascoltare tanta musica e in maniera umile. Oggi si ha l’opportunità di ascoltare tanto con un click. Il secondo consiglio è legato alla tecnica e le risorse più importanti sono i consigli o le lezioni degli armonicisti più esperti, ma anche i metodi per armonica sempre più diffusi e precisi.  Poiché l’armonica è uno strumento che si sviluppa in bocca e quindi di fatto non visibile, una buona lezione ti libera da i tanti dubbi che inevitabilmente nascono. Il terzo e ultimo consiglio vale per tutti coloro che si avvicinano ad uno strumento musicale. E’ importantissimo suonare con altri musicisti. Più si suona più si impara. Le sale prova sono il miglior modo per intraprendere un percorso musicale, imparare ad ascoltare gli altri strumenti è importante quanto se non di più dell’ascoltare il tuo”.

Hai calcato molti palchi a Cagliari. E’ sempre un qualcosa di emozionante salirci sopra oppure, alla fine, ci si fa l’abitudine e dunque…..non si prova nulla di particolare?

“No no, per quanto mi riguarda è sempre un’emozione. E’ bello essere su un palco con altri compagni e sentire che sta nascendo qualcosa. Se non ci fosse questa sensazione non avrebbe senso per noi musicisti amatoriali fare una faticaccia per pochi euro di rientro. L’energia che si sviluppa è la sola e vera carica che ti fa andare avanti. A fine serata quando sai che devi ritirare tutta la strumentazione e sei stanco morto, anche in quel momento sai che ne è valsa la pena”.

In conclusione di intervista Paolo……come vedi il tuo futuro da armonicista?

“Sono al giro di boa con l’età ma penso di essere fortemente in ritardo con il mio percorso di crescita musicale. Lavoro per questo ogni giorno con la consapevolezza che ci sia ancora tantissimo da imparare. Ho parecchie idee e voglia di suonare con i miei compagni dei diversi progetti musicali. Infine ho la carica giusta che mi porta a non adagiarmi, ma mettermi in discussione continuamente. Credo possa essere un buon momento per andare ancora un po’ avanti”.

 

Paolo Demontis è una persona genuina e dice quello che pensa. Ama molto suonare e mettere un pò del suo e farsi coinvolgere durante un concerto. Vi aspetta su i palchi della Sardegna.