Rivista Donna: la rivista tutta al femminile

Intervista al suo Direttore Patrizia Floris


“RivistaDonna” nasce nel 2007 e vuole dar risalto, in questa nuova società, alla donna che di fronte ai mutati orizzonti di vita e di lavoro sente il bisogno di interrogarsi, di cercare dentro di se nuova linfa, è dar voce alle donne stesse. Anche creando una rivista dove vengono intervistate donne impegnate nei vari settori lavorativi. Radio Sardegna Web ha intervistato la Responsabile Editoriale della rivista Patrizia Floris.


Ciao Patrizia grazie per aver accettato l’invito. Rivista Donna…una realtà interessante di 72 pagine scritte da donne per le donne. Come nasce l’idea di questa periodico e perché chiamarlo proprio Rivista Donna?

“Nasce dall’idea di dare voce alle donne che si sono messe in luce per i propri talenti. Andavo a cercare proprio le donne che in quel momento non erano famose ma che intuivo avessero molto da dare”.

Tutto è iniziato nel 2007. Ecco…a distanza di 12 anni, vedendo tutto il lavoro fatto, le persone coinvolte, possiamo provare a fare un bilancio?

“Sono molto contenta del lavoro che si è svolto in tutti questi anni, sopratutto perché quell’intuito mi ha dato ragione in quanto molte di queste donne, oggi sono famose. Posso dire che il bilancio è ottimo. Ho cercato di coinvolgere tutte loro in diverse iniziative nel corso di questi anni, in un lavoro in continua evoluzione nel nostro giornale”.

Normalmente come si svolge una giornata tipo a “Rivista Donna”? Con cosa si inizia e con cosa si finisce?

“Innanzitutto iniziamo a mettere le idee sul tavolo, ognuno propone una notizia, e da lì in poi si decide quali notizie pubblicare. La giornata è ricca di tante altre cose, interviste, incontri, riunioni e idee in continua evoluzione. La giornata non finirebbe mai per me, mentre per i ragazzi che lavorano con me giustamente sì”.

La tua più grande delusione con questo progetto e la più grande soddisfazione….quali sono state?

“Grosse delusioni non ne ho avuto, posso dire momenti creativi importanti ed alcuni cali di creatività, ma non delusioni. La più grande soddisfazione per me è vedere crescere questo progetto e continuare ad emozionarmi, sopratutto per i ragazzi che stanno dentro la redazione”.

Cosa vuol dire essere donna, oggi, per te?

“Per me donna è sopratutto avere un cervello che funzioni, con in più la capacità di essere mamma, e non perdere i valori importanti”.

Come si racconta la donna di oggi in un periodico come Rivista Donna?

“Deve essere una donna dinamica, capace, in continuo mutamento. Si racconta per ciò che fa e si mostra con disinvoltura”.

Di fatto non è mai esistita in Sardegna una rivista femminile che si ponesse l’obiettivo di formare la pubblica opinione delle donne. Secondo te perché?

“Diciamo che posso dire di aver avuto il privilegio di pensarci per prima. Un perché non c’è. Devo comunque riconoscere che la donna in qualche modo, subisce ancora alcune discriminazioni”.

La figura della donna, nel corso del tempo, ha subito un processo di evoluzione lento e faticoso. Una trasformazione che l’ha portata a conquistare dei ruoli decisamente interessanti. A quale prezzo però?

“Diciamo che oggi come oggi sono sempre meno le discriminazioni. Il prezzo è quello di una guerra vinta, che ci porterà ad un futuro sempre migliore”.

Che rapporto hai, invece, con gli uomini?

“Bellissimo! Un confronto importante per ampliare la visione del mondo”.

Tornando a parlare del tuo periodico. Come vedi il futuro di Rivista Donna?

“Ho grandi progetti per Rivista Donna, credo che con l’impegno e sopratutto la passione potrò farcela ad elaborare i miei prossimi progetti”.

Meglio il cartaceo o il web?

“Io amo il cartaceo, quando ho iniziato facevo solo quello. Lo distribuivo negli alberghi per numero di camera. Quindi il web è arrivato dopo. Ormai però li amo tutti e due”.

E poi c’è una grandissima novità: uno spazio importante che tu definisci laboratorio artistico. Vuoi spiegarci meglio?

“Si, ho voluto aprire uno spazio a Cagliari in via Iglesias 33, proprio per mettere in scena tutti gli artisti e tutti coloro che fanno parte di Rivista Donna all’interno del laboratorio che io ho chiamato artistico perché mi da il senso del non finito. Il senso di qualcosa che è in continua trasformazione”.

Cosa si potrà fare all’interno di questo spazio?

Ci saranno le mostre degli artisti, eventi, incontri, interviste live e tanto altro che sto elaborando”.

Per poter esporre nel tuo laboratorio artistico che cosa occorre fare?

“Occorre venire, parlare con me e decidere insieme il da farsi”.

L’ultima domanda prima di salutarti….fra venti anni come sarà la donna e come si vede Patrizia Floris fra 20 anni?

“La donna tra vent’anni sarà una donna che ormai avrà vinto la grande guerra, avrà quindi finalmente una serenità tale che gli consentirà di non essere più in competizione con l’uomo e vivrà quindi una nuova era femminile, e per femminile intendo potrà finalmente potrà permettersi di vivere liberamente anche le sua femminilità, ritrovando quell’equilibrio un po’ perduto per colpa delle varie battaglie. Io mi vedo dall’altra parte del mondo con un piccolo strumento tecnologicamente super avanzato che controlla in tutto il modo i vari laboratori artistici di Rivista Donna. A parte gli scherzi, il mio sogno è proprio questo”.

Grazie Patrizia a presto…