Intervista a Marcotullio Coco (B Flat Live Club)

“Il panorama musicale sardo? Tanti musicisti validi ma pochi progetti artistici”


Se amate la musica e le magiche atmosfere il B flat è il locale giusto per voi. L’esclusivo live club di Cagliari con la sua sala, luci soffuse, drink di varia natura, divanetti accoglienti e tavolini raccolti attorno al palco e al pianoforte a coda, è ormai una tappa obbligata per i cultori della musica dal vivo. Abbiamo intervistato Marcotullio Coco (proprietario e direttore artistico del club)…


Ciao Marcotullio e grazie per aver accettato l’invito. Prima domanda. Quando nasce in te la passione per la musica?

“Fin da piccolo. In casa mio padre ha sempre suonato il pianoforte, ed anche i miei nonni, mio nonno materno era un violoncellista ed è stato sovrintendente del Teatro Lirico di Cagliari. E’ stato lui ad aprire l’Anfiteatro romano, si chiamava Dario Ferrari. Anche mio nonno paterno suonava la viola per passione.  Quindi si può dire che sono cresciuto in mezzo alla musica…poi ho studiato pianoforte alla scuola civica di Cagliari e successivamente al Conservatorio di Cagliari”.

E invece quella per i Live Club?

“Ho avuto diversi locali e creare un Music Club di qualità a Cagliari è stato un obiettivo. Che poi ho raggiunto”.

Mi piacerebbe conoscere la storia del B Flat. Quando nasce e come?

“Nasce nel 2014, durante i miei viaggi. Soprattutto all’estero sono sempre stato affascinato da luoghi grandiosi, in particolare New York e Berlino, dove ho visitato praticamente tutti club varie volte. Mi è sempre piaciuta l’atmosfera, l’internazionalità degli artisti e la cura dei dettagli. Volevo creare un club con l’atmosfera di un bel salotto di casa dove poter ascoltare a due passi dal palco, e con un acustica di ottima qualità, la grande musica live”.

Nel tuo locale sono passati tantissimi artisti di livello. Per citarne qualcuno…Marina Rei, Fabio Concato, Mario Venuti, James Taylor Quartet…etc. Come si gestisce l’aspetto artistico di un locale come il tuo?

“E’ un aspetto molto importante, bisogna sempre stare attenti a quello che accade nel mondo della musica. E’ necessario controllare i vari tour degli artisti, cercare di intercettarli. Cosa non facile essendo in Sardegna. Poi bisogna anche conoscere i gusti dei cagliaritani. Diciamo che con certi artisti non sbagli mai, io ci tengo moltissimo alla qualità artistica”.

Dimmi tre mosse vincenti per far funzionare nel modo migliore un live club…

“Tre cose molto semplici: professionalità, cortesia e qualità della proposta”.

Cagliari è una città ideale per i locali come il tuo? O magari ci si aspetta più professionalità da certe persone, più qualità a livello musicale o più attenzione dal Comune di Cagliari?

“Cagliari non è la città ideale perché  ha un bacino di utenza insufficiente. In genere questo tipo di attività necessitano almeno di 700 mila abitanti, in modo da avere un ricambio di pubblico, inoltre nei mesi invernali manca completamente il turismo. Le professionalità esistono, la qualità musicale a Cagliari c’è, ma non è sufficiente per portare avanti la programmazione annuale di un club. Il Comune di Cagliari dovrebbe avere più attenzione per i luoghi dove si fa cultura in generale, perché dalla cultura può nascere occupazione, turismo, integrazione ed economia. Ad esempio in molte città europee, compresa Londra e Parigi, ma anche città più piccole come Lione, si incentivano i luoghi della cultura con dei fondi per lo sviluppo della musica dal vivo. Penso che anche il Comune di Cagliari potrebbe adottarle. Perchè non lo fa?”.

Secondo te Cagliari potrebbe essere davvero una città turistica? O c’è qualcosa da rivedere?

“Cagliari non è affatto una città turistica. Lo è solo nei 2 mesi estivi o con l’arrivo di qualche nave da crociera, ma per il resto è un turismo d’affari. Basti pensare che ci sono solo 4 hotel.  C’è molto da rivedere. I nostri politici dovrebbero andare in città come Barcellona e Nizza o alle Baleari per capire cosa significhi fare turismo. Avere un bel mare, tra l’altro poco sfruttato,  non basta. La Sardegna, e Cagliari in particolare, hanno bisogno di promozione a livello internazionale, e ti faccio un esempio: quando contatto certi artisti magari americani o extraeuropei molto spesso non sanno neanche dell’esistenza della Sardegna. Quindi direi che città turistica non lo è!”.

Torniamo al tuo locale. Le scelte artistiche con quale criterio vengono prese? Cosa deve avere un musicista per essere considerato ideale per il palco del B Flat?

“Sicuramente deve avere qualità musicale, un progetto artistico convincente e padronanza del palcoscenico. Queste sono le caratteristiche che cerco. Il pubblico cagliaritano è attento e pretende molto”.

Come vedi il panorama musicale isolano?

“Dal punto di vista artistico ci sono pochi progetti ed i musicisti sono tanti e validi. Come ben sai è un mestiere difficile, infatti per fare il musicista a Cagliari bisogna avere prima di tutto un lavoro e poi passione nel fare il musicista”.

Se un giovane oggi volesse intraprendere la tua stessa strada che consigli gli daresti?

Risposta: E’ un mestiere bellissimo, che ti da possibilità di conoscere tanta gente e ascoltare buona musica, ma è molto difficile e richiede molti sacrifici sia in termini di tempo che economici. Quindi molta perseveranza e attenzione

Progetti futuri per il BFlat?

“Mi piacerebbe continuare a mantenere una programmazione internazionale. E poi rafforzare il marchio a livello europeo,  creando un passaggio obbligatorio per la musica di qualità”.

Grazie Marcotullio Coco