I Dirty Hands ed il nuovo CD “Revolution chair”

La band rock-blues di Cagliari esce con il suo secondo disco


Il Dirty Hands nascono dalla collaborazione di più menti che hanno deciso di unirsi per riuscire a fare quello che a loro piace, e farlo sapere a più persone possibili. Un sound rock-blues che ti prende, che ti entusiasma e non ti lascia tanto facilmente. Willi Boy Taxi (chitarra, voce e armonica), Francesco Nieddu (chitarra), Tommaso Pintori (batteria), Valter Spada (basso) ovvero quattro personalità diverse, quattro menti creative diverse che hanno bene in mente quello che vogliono fare. Radio Sardegna Web li ha intervistati…


 

 

La prima cosa che si nota ascoltando “Revolution chair” è proprio il muro sonoro che ti sbatte sul muso. Subito. Pam! Ed allora ho immaginato…quì c’è tutto il carattere dei Dirty Hands. Quanto c’è di ognuno di voi in questo disco?

“Abbiamo composto il materiale lavorando assieme, portando ognuno le proprie idee e mischiando il tutto, il risultato è esattamente quello che siamo in questo momento come persone e come musicisti. Il sound del gruppo è il risultato dell’alchimia tra noi, per i testi invece questa volta Willy si è fatto carico di quasi tutti i brani”.

Parliamo del nuovo disco. Intanto il titolo: “Revolution Chair”. Perché proprio questo titolo?

“È il titolo di un brano del disco, la rivoluzione fatta su una sedia con un pc , bisogna dare il meglio di se anche in quel caso”.

“Revolution Chair” esce dopo 4 anni dal vostro primo disco d’esordio. Chi è stato in questo caso che ha avanzato per primo l’idea di un nuovo disco?

“E’ stata una cosa molto naturale. Dopo il primo disco ci siamo ritrovati in sala pensando a nuove canzoni e alla fine siamo arrivati al risultato finale. Il percorso è stato lungo ma alla fine siamo contenti. Si pensava certo di voler continuare a scrivere magari un altro disco ma è stato un sentimento comune di tutti”.

Mi sembra di intuire dall’ascolto di questo disco che c’è uno spirito profondo che porta al rock-blues, che vi ha animato durante l’incisione del disco. Se dovessi descriverlo questo animo profondo…cosa sarebbe?

“Il rock blues è il “posto”, il momento o se preferisci il linguaggio nel quale  ci incontriamo per esprimerci musicalmente. E’ semplice, diretto, viscerale, schietto…umano. Un animo umano, profondamente umano  con tutto ciò che questo comporta…”.

Tante collaborazioni in questo disco. Come sono nate?

“Come spesso capita molto semplicemente…sai…ci piace quando qualcuno si unisce a noi per suonare, anche dal vivo, e nel primo disco abbiamo avuto il violino in un brano, in questo invece abbiamo pensato di arrangiarne uno  con una sezione fiati ed è stato naturale coinvolgere tanti amici che ci hanno dato una mano: chi per arrangiare i fiati, chi per suonarli, poi le percussioni, le tastiere ed il preziosissimo aiuto di Andrea Locci in fase di arrangiamento e produzione dello stesso. Insomma una bella sinergia di tante persone”.

Hai parlato di fiati. Ed infatti sono, in questa vostra nuova fatica discografica, una bella novità…

“Si…come dicevo è bello quando si riesce a coinvolgere altri per suonare…alla fine si riesce ad allargare i propri orizzonti sonori ed avere belle vibrazioni. Tutte belle novità”.

Guardandovi indietro…al primo disco registrato…avete maturato una maggiore consapevolezza in voi nel vostro modo di suonare?

“Siamo cresciuti. Principalmente come persone e di conseguenza anche musicalmente. Siamo noi, ma non siamo più quelli di quattro anni fa, inevitabilmente…poi come sai lo studio in musica non finisce mai, c’è sempre qualcosa di nuovo da imparare…”.

Ma la vostra storia la state scrivendo. Avete fatto uscire un disco valido…ed ora? Cosa vi aspettate che succeda?

“Speriamo di poter suonare il più possibile in giro, in posti sempre nuovi e far sentire la nostra musica a più person. E’ la cosa che ci interessa maggiormente”.

Ma…i Dirty Hands hanno un sogno nel cassetto?

“Chissà…magari un terzo disco. Vedremo”.

Prossimi impegni per i Dirty Hands?

“Dopo la presentazione ufficiale del disco al Fabrik di Cagliari il 5 Gennaio scorso abbiamo cominciato a portare in giro il nuovo disco. Per ora abbiamo delle date già fissate per Febbraio ed altre in via di definizione. Questi i nostri prossimi impegni…”.

E dunque…Francesco Nieddu alla chitarra, Valter Spada al basso, Willi BoyTaxi alla voce, armonica e chitarra e Tommaso Pintori alla batteria hanno creato un bel lavoro che si fa ascoltare e ti invoglia a battere il piede a ritmo. Hanno dimostrato, per l’ennesima volta, che con tanta passione, serietà e divertimento si può creare un prodotto interessante e con personalità. A tutto questo si deve aggiungere una capacità della band, non indifferente, di saperci fare dal vivo, di saper coinvolgere il pubblico e di saper condividere ad arte momenti di rock-blues fantastici.