“Carrabusu” addio. Autodeterminatzione ha presentato in Conferenza Stampa il nuovo logo e le sue intenzioni.

Il nuovo simbolo

In Sardegna, nel  Novembre del 2017, prese vita il “Polo dell’Autodeterminazione”, un idea più che un partito, un raccoglitore comune che vedeva nel suo nome la parola capace di unire le diverse anime indipendentiste, autonomiste, sovraniste e non della Sardegna. Autodeterminatzione è cresciuta, in esperienza e strategia rispetto alla sua nascita e oggi, pur mantenendo lo spirito e gli ideali che ne hanno contraddistinto la nascita, si presentano come un movimento politico decisamente ben strutturato.

Emilio Usula

Stamattina (11 Settembre 2018) in una conferenza presso il Consiglio Regionale, Autodeterminatzione  – nei panni del presidente Fabrizio Palazzari, della sua vice Stefania Lilliu, del Consigliere Regionale Emilio Usula e una rappresentanza di tutti i coordinamenti territoriali recentemente eletti ( presenti Giulia Lai, Alessandro Boi, Laura Celletti, Enrica Fois, Maria Giovanna Devias, Franziska Frigau, Zoe Aramu e Marta Onnis) –  ha svelato il nuovo simbolo  e ha dichiarato che si è pronti a scendere in campo per le prossime elezioni regionali, si è pronti ad essere il polo di attrazione per chi vuole che le decisioni per la Sardegna vengano prese in Sardegna.  Il consigliere regionale dei Rossomori, Emilio Usula è il primo ad intervenire.

Il consigliere Rosso Mori ha annunciato a breve l’intenzione di depositare un questionario referendario per chiedere ai sardi se siano d’accordo con quanto previsto dalle norme urbanistiche all’esame del Consiglio Regionale in questo periodo di fine mandato.

Lui stesso definisce quanto in esame come “una legge ingiusta, pericolosa e fuorviante” che porterà soltanto danni alla Sardegna in termini di tutela dell’ambiente e di maggiore sfruttamento del territorio.

Stefania Lilliu

Il secondo intervento è quello di Stefania Lilliu, vice coordinatrice di Autodeterminatzione, è stata colei che ha presentato materialmente il nuovo simbolo: una Sardegna fatta di linee curve e colorate, simili ad onde, che si intersecano tra loro a rappresentare tante anime, dando origine a un’impronta fatta di linee che insieme costituiscono l’intera Isola.

Concetto questo ripreso e ampliato dal coordinatore e Presidente Fabrizio Palazzari che oltre a ribadire quanto detto e descritto da Usula, pone l’accento sulla sostaziale differenza rispetto al recente passato di Autodeterminatzione: restano i valori, quelli che vedono la Sardegna come punto focale e declina una serie di obiettivi a breve, medio e lungo termine, raggiungibili uniti nel pieno rispetto del prossimo, nello spirito dell’anti fascismo e del no al razzismo con la piena consapevolezza del proprio organico, ora più che mai definito e strutturato.

Fabrizio Palazzari

Il presidente Fabrizio Palazzari ha poi parlato della legge elettorale. “va cambiata sia per quanto riguarda la soglia di sbarramento, che alle scorse elezioni non ha consentito a oltre 100mila sardi di essere rappresentati in Consiglio Regionale, sia per quanto riguarda i criteri in base ai quali si attribuisce il premio di maggioranza”.

Il 26 Settembre, per questo motivo Autodeterminatzione si presenterà di fronte all’ingresso del Consiglio Regionale per un sit-in di protesta per chiedere un immediato e maggiore rispetto del diritto alla rappresentanza democratica di tutti i sardi.

Palazzari ha anche comunicato come il simbolo di Autoderminatzione sarà presente in tutti i collegi sardi (con i propri candidati) e avrà un proprio candidato/a presidente di cui per ora si mantiene il segreto, ma è confermato: sarà presentato/a entro breve. Una forte presenza femminile quindi ha caratterizzato la conferenza e caratterizzerà le liste, la quota infatti sarà anche superiore a quanto previsto dalla legge.

Autodeterminazione ed i suoi candidati scenderanno in campo per affrontare le problematiche su: sanità, servizi, sviluppo agricolo e delle piccole e medie industrie di trasformazione, cultura, turismo, servitù militari, trasporti, spopolamento, governo del territorio e la vertenza entrate.

Un nuovo inizio, quindi, Carrabusu, adiosu!

 

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