The Cult: band semplice e senza fronzoli

“Love” ed “Electric” gli album piu gettonati


Va detto sinceramente: i Cult non sono stati inventori di nulla ed, anzi, come più volte detto anche da loro, hanno attinto a piene mani dal repertorio di Led Zeppelin e AC/DC. Si tratta di una grande band che ha fatto della grinta e della dedizione la propria forza (grazie soprattutto al carisma dei fondatori) e che ha avuto il merito si suonare sempre un rock caldo e sanguigno che ha fatto sì che molti gruppi street rock, nati sul finire degli anni ottanta, si siano a loro ispirati. Questa mattina alle ore 11:00 su Radio Sardegna Web il programma Heroes avrà come special guest proprio i The Cult. A loro verrà dedicata una playlist senza interruzione della durata di 17 minuti (Massimo Salvau)


The Cult è un gruppo musicale rock inglese fondato nel 1983 da Ian Astbury e Billy Duffy. I fondatori del gruppo provenivano da due diversi gruppi gothic rock attivi nei primi anni ottanta: i Southern Death Cult (il cui cantante era Ian Astbury) e i Theatre of Hate (in cui Billy Duffy era stato chitarrista per breve tempo). Entrambi abbandonarono i rispettivi gruppi nel 1983 formando i Death Cult, nome abbreviato della vecchia band di Astbury (che lo aveva mutuato da quello di una tribù Indiana del delta del Mississippi del XIV e XV secolo, essendo appassionato di cultura nativo-americana). In quello stesso anno il gruppo, con al basso Jamie Stewart e alla batteria Ray Mondo (entrambi ex membri dei Ritual), pubblicò un EP omonimo ed il singolo Gods Zoo. A partire da questo, dopo l’abbandono di Ray Mondo (che essendo illegalmente in Inghilterra era stato espulso e rimandato in Sierra Leone, suo paese natale) il batterista divenne Nigel Preston, anch’egli ex-Theatre of Hate oltre che dei Sex Gang Children. I primi due album dei The Cult, Dreamtime del 1984, ma soprattutto Love del 1985, erano caratterizzati da un sound che coniugava il post-punk/gothic rock delle origini con sonorità ispirate al rock psichedelico degli anni sessanta (influenzati principalmente dai The Doors e da Jimi Hendrix). La cultura degli indiani d’America fu un punto di riferimento sia per i testi, tutti scritti da Astbury e Duffy (e riguardanti tematiche legate alla magia, al misticismo e all’onirico), sia per l’estetica ed il look della band. Da Love furono estratti i singoli She Sells Sanctuary, Rain e Revolution, i primi due probabilmente le canzoni più famose del repertorio dei Cult. Intanto la band aveva ingaggiato come sessionman il batterista dei Big Country Mark Brzezicki (dopo che Nigel Preston, presente solo su “She Sells Sanctuary”, era stato espulso non potendo suonare a causa di problemi di droga che, nel 1992, lo condurranno alla prematura scomparsa). Dopo la registrazione dell’album fu ingaggiato Les Warner.

Nel 1986 la band fu sul punto di pubblicare l’album Peace, ma decise di orientarsi su sonorità più adatte al grosso pubblico, registrando nuovamente diverse tracce e scegliendo Rick Rubin come nuovo produttore. Il nuovo album ottenuto, Electric (1987) segna una trasformazione radicale dei Cult da gruppo con sonorità new wave e gothic rock (di cui rimanevano tracce molto esigue su Peace) a gruppo di hard rock classico, molto ispirato dallo stile tipico di gruppi degli anni settanta come AC/DC e Led Zeppelin, a base di riff energici, grandi assoli e atmosfere blueseggianti. Durante il tour che ne seguì, negli Stati Uniti, i Cult vennero anche supportati dagli allora sconosciuti Guns N’ Roses. Il seguente Sonic Temple (1989), procede nella medesima direzione, pur approdando ad un hard rock più moderno che non disdegna brani impegnativi (vedi Soul Asylum). I singoli più famosi tratti da Sonic Temple (giunto nella top ten di Billboard) sono certamente Fire Woman ed Edie (Ciao Baby). Ad esso seguiranno Ceremony del 1991 (che segnò la prima crisi del sodalizio Astbury-Duffy) e l’omonimo The Cult (1994) in cui si trovano omaggi a grandi personalità artistiche scomparse come il leader dei Nirvana Kurt Cobain e River Phoenix. Sono state in seguito pubblicate tre raccolte antologiche, tra cui la monumentale Rare Cult (2000), che comprende anche il già inedito album Peace. In seguito i membri hanno intrapreso progetti paralleli. Billy Duffy ha fondato con Craig Adams e Mike Peters i Coloursound mentre Ian Astbury ha formato gli Holy Barbarians pubblicando nel 1996 l’album Cream e poi nel 1999 il suo primo ed unico disco solista Spirit, Light, Speed.