Alice in Chains: grunge/alternative metal…strano!

Ritmi a tratti aggressivi poi lentissimi che non combaciavano moltissimo con il grunge ed il metal, ma nonostante tutto ha fatto la storia della musica


Gli Alice in Chains sono un gruppo musicale grunge/alternative metal statunitense formatosi a Seattle nel 1987. Insieme a Nirvana, Pearl Jam e Soundgarden sono una delle band di maggior successo del cosiddetto Seattle Sound sebbene, a differenza di queste formazioni, si ispirassero più all’heavy metal che non al punk rock o al rock psichedelico come base musicale. La band ha venduto oltre 35 milioni di dischi nel mondo. Questa mattina, nel programma Heroes, saranno gli Alice in Chains gli special guest. L’appuntamento è per questa mattina alle ore 11:00 su Radio Sardegna Web.


Il cantante Layne Staley, dopo lo scioglimento nel 1986 della sua band chiamata Sleeze, forma gli Alice in Chains, gruppo heavy metal dall’immagine tipicamente hair metal che suonava pezzi di W.A.S.P. e Armored Saint nei locali di Seattle. Staley la definì, ironicamente, una band di travestiti che suonava speed metal. Durante una serata al “Music Bank Rehearsal Studios” Staley incontrò il chitarrista Jerry Cantrell e gli propose di unirsi ad un gruppo funk da lui appena formato. Il chitarrista avrebbe accettato a patto che Staley, a sua volta, entrasse nel suo gruppo, i “Diamond Lie”, nel quale militavano anche il batterista Sean Kinney ed il bassista Mike Starr. Nel 1987 il gruppo funk di Staley si sciolse, permettendogli così di entrare nella band di Cantrell a tempo pieno. La nuova formazione cominciò ad esibirsi in vari locali, riprendendo prima il nome della precedente band di Staley, Alice N’ Chainz cambiando però la “z” con la “s”, e trasformandolo poi nel definitivo Alice in Chains. Il gruppo firmò un contratto con la Columbia Records nel 1989 e nel luglio del 1990 uscì il loro EP We Die Young. Il pezzo che dava il titolo all’EP divenne popolare sulle radio che trasmettevano heavy metal. Sempre nel 1990 venne realizzato il primo LP, Facelift, da cui venne estratto il singolo di successo Man in the Box, il cui video fu trasmesso da MTV. L’album venne supportato da un tour nel corso del quale la band aprì i concerti dei Van Halen e di Iggy Pop.

Nel 1991 gli Alice in Chains effettuarono altre apparizioni live in America durante il Clash of the Titans, in compagnia di Slayer, Anthrax e Megadeth. In seguito gli Alice in Chains pubblicarono l’EP Sap (che vedeva l’unica apparizione di Alice Mudgarden, pseudonimo-sigla dietro cui si celavano come ospiti Mark Arm dei Mudhoney e Chris Cornell dei Soundgarden), raccolta di pezzi acustici, atipici per il sound della band. Il gruppo cominciò a diventare sempre più popolare a partire dal 1992, quando una delle loro nuove canzoni, Would?, entrò a far parte della colonna sonora del film “Singles – L’amore è un gioco”, del regista Cameron Crowe, che racconta le vite di alcuni single di Seattle. Questo contribuì a creare aspettative per il successivo LP del gruppo. Pubblicato nel settembre del 1992, Dirt, il secondo album del gruppo rappresenta un’evoluzione del caratteristico suono della band: più pesante, distorto e “rallentato”. Fu un successo sia per quanto riguarda la critica sia dal punto di vista commerciale. Tuttavia i testi dell’album, così oscuri e dominati dai temi della solitudine e della dipendenza, diedero adito a voci secondo cui Layne Staley fosse seriamente dipendente dall’eroina. Gran parte di queste voci successivamente risultarono vere. Stessa cosa vale per il bassista Mike Starr, che lasciò la band proprio a causa della tossicodipendenza e venne sostituito da Mike Inez. Nel maggio del 2009 Mike Starr è stato visto a New York suonare con entusiasmo in una cover band degli stessi Alice in Chains. Morirà in un residence di Salt Lake City l’8 marzo 2011.

Dopo l’esibizione al Lollapalooza nel 1993, la scena della musica alternativa era pronta a ricevere dal quartetto di Seattle un altro album arrabbiato e potente. Ma con Jar of Flies, uscito nel gennaio del 1994, la band sorprese il pubblico presentando un suono semi-acustico e meno opprimente, ricollegandosi al precedente EP, Sap. Realizzato come un EP ma considerato dai fan alla stregua di un album (anche per la durata e il numero delle canzoni), Jar of Flies esordì al numero 1 delle classifiche, cosa mai successa prima ad un EP. Sebbene fosse stato scritto e registrato in un’unica settimana, i critici lo acclamarono come un capolavoro. La band non andò in tour e questo portò a nuove voci sulla dipendenza dall’eroina di Staley. Tuttavia, Staley si esibì qualche volta con i Mad Season, un “supergruppo grunge” da lui formato nel 1995, che includeva il chitarrista dei Pearl Jam Mike McCready, ed il batterista degli Screaming Trees Barrett Martin. Successivamente cambiarono il loro nome in Mad Season e realizzarono il loro unico album, Above. Nel novembre del 1995 gli Alice in Chains realizzarono un album omonimo, Alice in Chains, “ribattezzato” dai fan come: Tripod, per via dell’immagine del triste cane a tre zampe di Cantrell sulla copertina. L’album prosegue il percorso di evoluzione nel sound bilanciando le componenti melodiche con la sperimentazione, come in Sludge Factory (qualcuno considera il suono dell’album come un ibrido tra quello “heavy” di Dirt e quello acustico di Jar of Flies). Il disco debuttò al numero 1 delle classifiche. Ancora una volta il gruppo non sostenne l’album con un vero e proprio tour, ma con soli 7 concerti, in 4 dei quali fecero da spalla ai KISS. In definitiva questo sarebbe stato l’ultimo album ufficiale prodotto dagli Alice in Chains, sebbene abbiano scritto qualche altro pezzo, come Get Born Again e Died, che può essere trovato nella raccolta Music Bank. Staley sprofondò sempre più nella depressione, dalla quale non si sarebbe mai ripreso, quando nel 1996 la sua ragazza morì in seguito a un’endocardite batterica causata dall’uso di droga. Divenne estremamente solitario e raramente lasciava la sua casa di Seattle. La band non si sciolse mai ufficialmente ma, nonostante i tentativi di Jerry Cantrell di mantenersi in contatto con lui e tenere il gruppo unito, apparve chiaro che Staley non sarebbe mai più ritornato. Cantrell cominciò una carriera da solista pubblicando un proprio album, Boggy Depot nel 1998. L’ultima possibilità di vedere una riunione degli Alice in Chains si spense il 5 aprile 2002, quando Layne Staley morì nella sua casa per overdose di eroina e cocaina.