E’ notizia del 15 Dicembre 2018, “Sardi Liberi” si presenta come alternativa alle altre forze politiche in corsa alle elezioni regionali previste per il prossimo 24 Febbraio.

“Abbiamo scelto di unirci, tutti noi sardi liberi per difendere realmente i diritti della nostra terra”.

Il leader di Unidos, Mauro Pili, candidato presidente per la lista Sardi Liberi presenta così il progetto, costruito insieme a ProgReS – Progetu Republica. A questi hanno aderito anche ex sardisti come il consigliere regionale Angelo Carta e l’ex presidente, Giovanni Columbu, oltre a numerose associazioni e movimenti.

Radio Sardegna Web ha avuto modo di scambiare qualche parola con Gianluca Collu, segretario nazionale di ProReS, che ci ha spiegato quali siano i valori e i princìpi che hanno portato alla nascita di Sardi Liberi.

“La Sardegna ha bisogno di una classe politica in grado di confrontarsi con il governo centrale italiano sulla realtà della nostra isola”

Ci spiega Collu che questo è un passaggio più profondo di ciò che sembra, perchè la realtà dei fatti – soprattutto nella nostra terra – è condizionata da una narrazione sviluppatasi nel tempo, che vede alcuni aspetti diffusi assumere caratteristiche diametralmente opposte a quello che i fatti suggeriscono e vede il popolo schierarsi in opposizione gli uni con gli altri, proprio perchè la realtà concreta per molti risulta ormai difficile da decifrare. Decodificare la realtà basandosi sui fatti è quindi un passaggio doveroso, così come il presentarla per ciò che è allo Stato italiano, reclamando i propri diritti in difesa del proprio territorio e con l’obiettivo di valorizzarne ogni aspetto.

“Il popolo sardo ha il diritto ad autodeterminarsi” – a tracciare quindi una direttiva che preservi la propria identità culturale, economica e politica – “ed è chiaro che l’orizzonte indipendentista non si attivi dall’oggi al domani, dev’essere un processo culturale prima di tutto, che porti i Sardi ad acquisire quella coscienza, quel senso di appartenenza che porti ciascuno a comportarsi nei fatti per il miglioramento complessivo del proprio territorio, sotto ogni aspetto”

Gianluca Collu

Avere un comportamento di fatto da indipendentista, ci sembra di capire, significa quindi voler agire per preservare il proprio ambiente di vita, ma non egoisticamente solo per se stessi, ma per tutti coloro che vivono, lavorano e fanno parte della società che opera in Sardegna.

Sardi Liberi quindi vuole essere un primo passo verso lo spiegare ai Sardi che può esistere un indipendentismo di fatto che prima o poi, sciogliendo la matassa intricata che è ora la nostra isola, costruendo nel tempo le basi per una crescita economica, culturale e politica, può portare uno status di benessere in grado di coinvolgere chiunque appartenga alla Sardegna, per nascita o passione, lavoro, studio, per chiunque, anche per chi non si sente esclusivamente sardo, ma più cittadino del mondo.

L’appuntamento del 24 Febbraio vede, da parte di quasi tutti gli schieramenti, un manifesto sentimento generalizzato di chiusura rispetto alla linea tenuta dalla precedente amministrazione e questa volta come non mai, la Sardegna è al primo posto. Trasporti, Lavoro, Ambiente, sono questi alcuni dei macrotemi in gioco e per ognuno, vengono citati i casi specifici che in questi anni hanno caratterizzato la cronaca dell’isola. Il tempo stringe e l’intesa tra le forze appartenenti a “Sardi Liberi” è sui 12 punti del suo manifesto.

Un progetto “in divenire” quindi che, come ci ricorda Collu, non si limita al risultato elettorale, ma vuole essere la base per questa auspicata rivoluzione culturale che vede la Sardegna e il suo benessere al primo posto.