“Bisogna evitare che alcuni sardi rimangano senza una rappresentanza”

Stamattina 26 Settembre, Autodeterminatzione lo ha ribadito con forza: le norme sul governo del territorio vanno condivise con i cittadini sardi attraverso processi partecipativi reali e coscientemente voluti.

Un sit-in che ha destato interesse anche nei turisti di passaggio, una manifestazione compatta , costituita da persone desiderose di far sentire la propria voce, svoltasi proprio sotto il palazzo del Consiglio Regionale (edificio che richiederebbe  interventi di manutenzione, visti i vistosi transennamenti a causa della caduta di alcuni detriti). Un palazzo che non se la passa bene, così all’esterno come al suo interno, un palazzo che ne ha viste davvero tante e che con molta probabilità ne vedrà anche in futuro.

 

Numerosi gli interventi di questa mattinata, ad aprire il comizio Fabrizio Palazzari (Presidente e Portavoce di Autodeterminatzione):

La soglia delle liste al 5% dovrebbe passare al 2%, mentre quella della coalizione dovrebbe scendere dal 10% al 5%. Riteniamo che si possa ancora agire e chiediamo che la legge elettorale venga riscritta o almeno modificata per rispettare la democratica volontà degli elettori e non dei giochi permessi dal voto disgiunto, questo per evitare che, come nel 2014, centomila sardi rimangano senza rappresentanza”.

Bustiano Cumpostu, esprimendosi in limba sarda afferma:

Autodeterminatzione è attenta alla democrazia ed ai diritti, in particolare a quelli che riguardano il popolo sardo, che di sicuro non sono tutelati da questa legge elettorale. Perché non li tutela? Innanzitutto perché mortifica le rappresentanze politiche con soglie di sbarramento. Poi mortifica quelle rappresentanze territoriali con il metodo farraginoso di ripartizione dei seggi. Ed infine ruba le maggioranze (con il premio di maggioranza calcolato su i voti del Presidente e non su quelli dei candidati che i sardi hanno delegato con il voto”.

 

ASCOLTATE LE DICHIARAZIONI: