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#002 | Suonare la “musica d’altri”

L’ultima volta o per meglio dire, la prima volta che abbiamo scritto, ci siamo lasciati con una domanda, evoluzione o involuzione del movimento? Chiaramente, non ci stancheremo mai di ripeterlo a costo di diventare una ridondante cantilena, diamo solo la nostra opinione, quello che crediamo succeda oggi, senza voler sminuire in nessun modo questa “scena” incredibilmente varia e variegata che si muove e che suda tra sala prova e palchi vari.

Per diffusione e per sviluppo comincerei a parlare di qualcosa che, personalmente non reputo underground ma che spesso mi trovo a conoscere poiché fanno parte, di queste band di cui andremo a parlare, tanti, tantissimi validi musicisti che tentano, con la musica di altri, di dare sfogo all’attività live.

Amaramente dirò che oggi è fin troppo facile suonare facendo musica d’altri e difficile, a tratti quasi impossibile provare a far sentire la propria voce facendo un repertorio originale. Aggiungo a questa annotazione che reputo comunque importante che si parla principalmente di rock, metal e affini, lo dico perchè, frequentando le sala prove della città dove vivo (ma anche di altre città della bella Italia) ci si trova spesso di fronte a band che suonano questi generi, spesso e sempre di più metal estremo, una nicchia di estimatori di un genere di nicchia, praticamente l’underground di quello che potrei definire “mainstream underground”.

Nella foto Live Set dei NAPOLI VIOLENTA (Grindcore)                               

In ogni caso,  a prescindere da che genere musicale si suona e soprattutto da come si suona visto che oggi la tecnica la fa assolutamente da padrone direi che è semplicissimo trovare band che suonano benissimo, band che resteresti ad ascoltare per tanto tempo perché il sound è bello e potente anche se è possibile che le idee espresse non siano poi il massimo.

Aggiungiamo un dato molto importante, la musica ha tante sfaccettature, la musica è viva e il gradimento cambia da persona a persona. Mi piacerebbe che il nostro caro e ricco underground potesse essere supportato da organizzatori e da locali, ci sarebbe la possibilità di avere una proposta varia e molto molto valida ma qui cominciano la marea di contraddizioni che esistono in questa “fantomatica” scena musicale.

Comincerei parlando direttamente dal punto chiave della faccenda che riassumo semplicemente nella presenza ai concerti delle band Underground e qui faccio un’altra importante distinzione. Esistono band che, pur facendo parte di questo mondo sommerso, hanno una certa fama, per bravura, per amicizie, per possibilità tecniche ed economiche o di capacità non comuni, che vengono, nei limiti del normale, seguite e supportate senza mai esagerare con l’importanza di questo termine, a discapito di altre che spesso rimangono rinchiuse in polverose sala prove e da cui riescono ad uscire sporadicamente per un paio di apparizioni prima di tornare nell’oblio.

Lungi da me dire che chi suona tanto non lo merita, lungi da me il voler affermare che tutti devono avere lo stesso spazio ma ciò non toglie che, vedere sempre la stessa band che suona in un locale ha un effetto opposto a quello che si vorrebbe ottenere dalle date live.