Paolo Demontis e Corrado Cuboni

Intervista al nuovo duo folk-bluesy di Cagliari


Un duo che sta cominciando a farsi conoscere ed apprezzare. Soprattutto grazie all’uscita del loro disco di esordio “Destination anywhere”. Hanno tanta grinta ed un ottima intesa. Paolo Demontis canta e con l’armomica incanta. Corrado Cuboni con la chitarra cuce le note intorno a loro. Il loro sound è un misto di folk americano, beat inglese, garage, blues e rock’n’roll. Radio Sardegna Web li ha intervistati…


Ciao Paolo e ciao Corrado. Parlatemi del vostro nuovo progetto musicale. Da quanto tempo esistete e quali sono i vostri obiettivi? Paolo parti tu…

Paolo Demontis…”Ciao Massimo, il progetto nasce intorno al 2017, con l’idea iniziale di reinterpretare in acustico cover che nel corso degli anni ci hanno formato musicalmente. Poi, invece si è creato l’inaspettato, sono nate idee, testi e musiche , e tutto questo ci ha trasportato da un’altra parte. L’obiettivo iniziale era quello di metterci un po’ in discussione ma credo che un disco con  undici brani inediti e tre cover sia andato ben oltre le nostre aspettative. Ora abbiamo iniziato un nuovo percorso e il prossimo obbiettivo e soltanto quello di percorrerlo”.  

Corrado, in questo vostro disco “Destination anywhere” saltano fuori delle sonorità molto diverse da quelle “frequentate” sino ad ora come singoli musicisti. Come mai questa scelta di cimentarvi in un qualcosa di così diverso?

Corrado Cuboni…”Ciao Massimo, il tutto è arrivato in modo spontaneo, penso che dentro di noi ci fossero già queste sonorità, dovevamo semplicemente dedicare un po’ di tempo a questo progetto e farle emergere. Un ringraziamento va sicuramente dato al Green Studio che è riuscito a tirare fuori il sound che volevamo”.

Nella creazione di questo disco che cosa vi ha ispirato?

Paolo Demontis…”Piuttosto che parlare di una vera e propria fonte di ispirazione, penso che in maniera naturale si sia creato lo stesso modo di comunicare tipico dei “folk singers” americani e inglesi del finire degli anni 60. In quel momento il tipo di comunicazione musicale era piuttosto semplice, pochi virtuosismi tecnici ed egocentrismi canori, ma ricco di cose da dire”.

 Con questo disco “Destination anywhere” che cosa volete comunicare? Qual’è il messaggio che volete dare?

Corrado Cuboni…”Ci piacerebbe che l’ascoltatore, chiudendo gli occhi, possa viaggiare con la mente ed immaginarsi proiettato in qualsiasi posto di questo pianeta”.

Paolo Demontis

Paolo e Corrado…il disco che avete inciso vi soddisfa o potevate metterci ancora dell’altro, di vostro? Rispondi prima tu Paolo, poi Corrado.

Paolo Demontis…”Quando riascolti un disco come sempre ti ritrovi davanti ad un “…si ma questo punto potevo suonarlo meglio” oppure “cavolo, avevo sentito che questa frase poteva essere fatta meglio. Perché diamine abbiamo lasciato questo schifo?!? ” …e cosi via. Ecco, credo che questa volta grazie anche al buon lavoro di Ignazio Marcia e Paolo Carta del GREEN STUDIO PRODUCTION, siamo riusciti a limitare i dubbi e le perplessità finali. E’ chiaro che ci sono delle parti migliorabili, come per esempio il mio inglese con un forte accento sardo, (che se vogliamo da anche un certo senso di appartenenza ad un preciso territorio nonostante si usi una lingua internazionale), ma questi sul disco siamo noi, con i nostri pregi e difetti”.

Corrado Cuboni…”Concordo pienamente con Paolo, si poteva sicuramente fare di più ma sono molto soddisfatto del lavoro finito. Un ringraziamento particolare al nostri amici Antonello Fadda per i preziosi suggerimenti sul progetto, a Danilo Murtas (Mastro Murtas) per la creazione del logo e a Valeria Bulla per la parte fotografica”.

La sperimentazione nella musica. Un atto dovuto, direi. Vi piace sperimentare, e si vede. E’ giusto farlo sistematicamente oppure alle volte lasciare la vecchia strada per una nuova non sempre porta ai risultati previsti? Ed in questo ultimo caso come si reagisce se tutto va male? Corrado rispondi tu…poi Paolo.

Corrado Cuboni…”Per quanto mi riguarda, ho sperimentato diversi stili e modi di suonare la chitarra: 12 corde, in accordature open, con e senza plettro, con slide e, in due brani, il richiamo della mia inseparabile fender stratocaster è stato troppo forte ed è quindi stata inserita. Per concludere, le critiche, ben vengano tutte, le positive ti fanno piacere, le negative crescere.

Paolo Demontis…”Ma poi siamo sicuri che ci sia così tanta sperimentazione? In realtà non è altro che quello che abbiamo sempre suonato ma rivisto in maniera diversa. Ecco, la sperimentazione sta tutta qui. Abbiamo messo dentro una miscela di folk americano, beat inglese, garage, blues e rock’n’roll. Ma forse è meglio dire che generi neanche tanto distanti fra loro si sono messi a servizio del disco. Poi… per noi non c’è un bene e un male, non ambiamo alla scalata delle classifiche, certe cose si fanno perché si sentono dentro e non di certo per stupire qualcuno. Siamo ben consapevoli che alcuni avranno piacere di ascoltarlo e altri meno. Alcuni storceranno il naso all’idea di non trovare un disco dal genere”puro” ma va bene così”.

Corrado Cuboni

La Sardegna è una regione dove si suona bene? Normalmente vi mettono nelle condizioni di suonare?

Paolo Demontis…”Quando si parla di musica, intendo quella di nicchia come la nostra, le difficoltà sono tante e non legate ad un singolo territorio. Suonare dal vivo diventa sempre più difficile e poco remunerativo per il musicista e per l’organizzatore.Le nuove generazioni sono state abituate a nuovi modi di ascoltare musica che rischiano seriamente di appiattire la musica stessa e distruggere quello che noi ex giovani chiamavamo “l’undergroud” o “il sottobosco” musicale. C’era un senso di appartenenza in tutto questo e ora lo stiamo perdendo. I ragazzi preferiscono le cuffie ai locali chiassosi, i talent show ai live nei pub e le play list all’ascolto di un intero album. Questo significa che fare musica live con brani originali oggi è diventata più una passione che un lavoro, oltretutto senza un forte ricambio generazionale”.

“Destination anywhere” è stato lanciato ed ha avuto i primi risultati positivi. Che cosa vi aspettate adesso da questa vostra fatica discografica?

Corrado Cuboni…”Si Massimo, abbiamo ricevuto diversi complimenti, tra i tanti, quelli di Johnny Echols, chitarrista dei Love, che ha apprezzato la nostra cover della loro “A house is not a motel”. Non so dove ci porterà Destination Anywhere, l’importante era lasciare un segno indelebile nel nostro percorso musicale”.

 Progetti musicali per il futuro?

Paolo Demontis…”Portare avanti i nostri diversi progetti musicali , suonare la nostra musica, magari anche fuori dal nostro territorio e continuare il nostro percorso di crescita divertendoci come sempre”.

Grazie ragazzi ed in bocca al lupo per tutto!

Paolo Demontis…”Grazie e sempre forza il lupo”

Corrado Cuboni…”Grazie altrettanto, w il blues”.