Da singoli individui a binomio affiatato

Il cane comunica con noi ed i suoi simili mediante una serie di segnali mimici, cinetici, posturali, gestuali ed olfattivi. L’affiatamento fra i due è una cosa importante.

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Il rapporto del binomio cane – conduttore si fonda sulla comunicazione, che è il fondamento della relazione. Il cane comunica con noi ed i suoi simili mediante una serie di segnali mimici, cinetici, posturali, gestuali ed olfattivi. Per quanto riguarda questi ultimi il cane è in grado di rilevare i segnali chimici ed ormonali nostri e dei suoi simili, quindi nel comunicare utilizza un’ampia varietà di strumenti e strategie, semplici ed efficaci che gli consentono di adattarsi e percepire le varie situazioni e stati d’animo del suo conduttore o del suo simile.

Gli umani che credono di comunicare soltanto con il linguaggio parlato hanno poche probabilità di essere compresi, perciò devono appropriarsi dei loro ampi canali comunicativi paralinguistici, di cui spesso poco conoscono il valore e la consapevolezza dell’impiego. Il cane non conosce la modalità di comunicazione linguistica specifica: per insegnargli un vocabolo è necessario spiegarglielo creando una precisa associazione fra quanto gli viene detto e la posizione che gli si fa assumere.

Quando abbiamo raggiunto un buon livello di condotta, di quei gesti che ci hanno accompagnato quando abbiamo cominciato è rimasto ben poco, perché noi al gesto abbiamo sostituito il comando vocale . Il poco che è rimasto è leggibile da parte del cane, che è in grado di poter apprezzare ogni pur minima modificazione della nostra espressione e della nostra postura. Quindi ci si avvale di questo insieme di informazioni permettendogli di comprendere meglio ciò che deve fare.

Durante gli allenamenti, sia che ci rivolgiamo ad un preparatore, sia che noi stessi cerchiamo di fargli apprendere degli esercizi. dopo un certo periodo in cui si notano i progressi, vedremo che, ritornando alla quotidianità, il cane non risponderà più come vogliamo.

Un binomio affiatato in ogni momento del giorno

Ciò accade perché il conduttore in alcune situazioni è in preda all’emotività, allo stress, all’ansia; pertanto il suo corpo avrà delle reazioni chimico – fisiche che comportano un mutamento del suo odore e della sua postura corporea, facilmente rilevabili dal cane. Quindi se abbiamo fondato la preparazione anche su un aspetto relazionale ed emotivo del binomio, cane e conduttore  insieme cercheranno le giuste conferme per realizzare un comportamento vantaggioso per entrambi. Diversamente nel caso ci si basi su un sistema di apprendimento meccanicistico, o si basa l’educazione sul “fai da te”, il cane cercherà rassicurazioni attraverso schemi di comunicazioni a lui conosciuti, ma non trovando conferme si trova  in difficoltà,  dovute anche dal suo conduttore che diventa sempre più insicuro. Risultato di tutto ciò  il cane non torna al richiamo, tira la guinzaglio, combina le marachelle a casa.

Gli incontri per educare il  cane,  sono considerati spesso momenti in cui cerchiamo di insegnargli qualcosa, ma invece  devono essere momenti in cui ci sia la volontà da parte nostra di imparare qualcosa, di riconoscerlo come essere vivente, con i suoi sensi, i suoi istinti, le sue pulsioni, le sue esperienze, insomma la sua vera essenza. Questo ci permette, sfruttando ogni possibile canale di comunicazione, un dialogo autentico, ci porta a vivere una sintonia profonda e reale con il nostro cane, che passa attraverso una serie di codici e strategie di comunicazione condivise e comprese da entrambi. Il cambiamento con cui affronti la quotidianità e tutte le attività cinofile così diventa radicale,  non sei più un singolo individuo con il suo cane,  ma un binomio affiatato che insieme vive i vari momenti della giornata e dello sport….