Max Aci ci presenta gli Infrared con una intervista nella sua rubrica 8Max!

Ancora ho in testa gli scambi tra basso e batteria che si insinuavano tra i riff potenti di chitarra. Hanno un sound corposo che mi ricorda il periodo d’oro dei primi anni 90′.

Ciao Marco, innanzitutto grazie per aver accettato questa breve intervista per Radio Sardegna Web.

Ragazzi, partiamo subito con la vostra storia. Come sono nati gli Infrared?

Ciao! Più che il “come” è interessante il “perché”! Siamo nati perché ognuno di noi voleva esprimersi anche al di fuori del circuito cover/tribute band. Suonare è divertente ma il tentativo di produrre i tuoi brani e sottoporli ad un pubblico che ti può incensare come sotterrare è ancora più divertente, si alza la posta in palio e il gioco si fa più interessante. Questo è uno dei motivi per cui sono nati gli Infrared, l’altro è che avevamo delle cose da dire. Il “come” è successo perché doveva succedere.

Come definite il vostro sound e quali influenze musicali vi hanno ispirato per identificarvi?

Il nostro sound è fatto di opposti. Luci ed ombre, dolcezza e potenza, bianco e nero, dolce e salato, bene e male. C’è una componente femminile (che non necessariamente corrisponde con il fatto di avere una cantante femmina) che è intuitiva, complessa, emotiva, ed una maschile, lucida e razionale. Come nello Yin e nello Yang ci sono sempre due elementi che dipendono l’uno dall’altro, che si richiamano e definisco a vicenda, distinti l’uno dall’altro ma mai separabili.

Riguardo alle influenze musicali queste derivano in buona parte dal rock degli anni ’90. Ovviamente non è nostro desiderio identificarci con quel tipo di rock, siamo nel 2016 e facciamo la musica del nostro tempo, ed è anche per questo che amiamo le contaminazioni: funky, noise, elettronica, dark, post-rock, tutto è a portata di mano ed è pronto da “usare” quando serve.

Su cosa vi basate quando scrivete un testo?

I testi nascono da emozioni, sensazioni, storie personali vere o immaginate, gioie e dolori.

Cosa ne pensate di questa invasione televisiva nel mondo della musica, dove si suona e canta più in televisione che nei palchi e l’apparire sembra superare la competenza tecnica e compositiva? Lascia meno spazio alle band emergenti che vogliono affermarsi a causa di questo forte impatto visivo o non ci trovate nessun problema?

Ignoriamo. Non credo che in televisione passi qualcosa che possa essere definito musicalmente interessante. Il discorso dell’apparire ha a che fare con la malattia, la psicologia in questi ultimi anni ha fatto passi da gigante e conviene approfittarne fino a quando si è in tempo. Il fatto poi che la tv o il voler apparire tolga spazio alle band emergenti è anch’esso un falso problema. Le band emergenti frequentano i locali, i palchi, il territorio. Tv e realtà territoriale sono due universi paralleli che non si tolgono spazio l’un l’altro. Il problema grosso è dato dal fatto che gli spazi sul territorio dove poter suonare dal vivo stanno diminuendo, si tratta di un trend in caduta libera, e contemporaneamente sembra che ci sia sempre più gente che vuole suonare. Spesso senza talento o senza nulla da dire. E il pubblico si sta stufando.

EP cover

Gli Infrared si raccontano a Max Aci nella rubrica #8Max!

Cosa ne pensate della musica emergente in Italia? Si riesce ad avere spazio ed a suonare Live o vi sentite un po delusi dall’ormai organizzazione “fai da te” con cui ormai molte band convivono?

Parte di questa risposta te l’ho anticipata nella precedente domanda. Non ci sentiamo delusi, prendiamo atto dello stato di fatto delle cose e all’interno di queste ci muoviamo. La natura umana, per quanto sembri aver perso buona parte del contatto con le arti, necessita di esse per la propria evoluzione o anche solo per diletto. La musica non morirà e come tutte le cose è in continua evoluzione. Torneranno i locali, e se non torneranno vorrà dire che ci esibiremo dal vivo in diretta Facebook!

Quanti album o singoli avete in attivo e nel presente cosa state realizzando o avete realizzato?

Abbiamo all’attivo un mini-album dal quale abbiamo estrapolato un singolo che si intitola That Day.
A giugno abbiamo avuto l’opportunità di aprire di supporto ai Jane’s Addiction durante l’unica loro data italiana che si è tenuta al Fabrique di Milano. E’ stato davvero emozionante. Nel presente abbiamo appena finito di realizzare un nuovo lavoro che al momento è sottoposto a segreto di Stato perché crediamo sia una cosa fighissima, lo presenteremo il 22 Ottobre al Legend di Milano in concomitanza con il nostro prossimo live.

I fan e i supporters, sono i muscoli di ogni band; senza di essi molte band sarebbero cadute nel dimenticatoio a causa di recensori e discografici che non hanno sempre azzeccato il punto (i beatles insegnano). Cosa volete esprimere e quale messaggio volete dare tramite la vostra musica a chi vi ascolta e quale sarebbe per voi la maggiore gratifica che potrebbero fare i vostri fan?

La cosa più bella che ci siamo sentiti dire è stata: “mi avete emozionato”. Le emozioni muovono il mondo e sono la vera ricchezza della natura umana. Ogni volta che riusciamo a suscitare un’emozione per noi è un successo, quello che vogliamo fare è stabilire un’empatia con chi ci ascolta, in particolare nei live, un canale attraverso il quale possano viaggiare le emozioni, in entrambe le direzioni, da noi verso il pubblico e dal pubblico verso di noi. Quando si crea questa unità tutto diventa semplice e meraviglioso.

Siamo in conclusione. Grazie per averci dedicato del tempo prezioso, complimenti per il vostro progetto e per le vostre scelte compositive. Quali sono i vostri progetti futuri e dove possiamo vedervi live o seguire le vostre news ed i vostri eventi?

Grazie a voi di tutto. Il progetto futuro è quello di fare buona musica e potete seguire news, eventi e date dei live sulla nostra pagina facebook: www.facebook.com/infraredrock.

Grazie ancora e che il rock sia con tutti noi.

Potete leggere le recensioni, gli articoli e le interviste di Max Aci per la rubrica 8MAX, nella pagina dedicata sul sito di Radio Sardegna Web!