[vc_row][vc_column width=”1/1″][mk_icon_text skin=”dark” default_txt=”WEBLOG – 04″ hover_txt=”…a cura di Martino Corti” target=”_self” icon=”icon-bug” icon_size=”48″ animation=”forthy-five-rotate”][vc_column_text]
Music Revolution!
Le persone non vagano più per la città in cerca del vostro disco, bisogna farglielo trovare davanti agli occhi e possibilmente in maniera alternativa!
Benvenuti a questo quarto appuntamento con i Monologhi weblog!
[/vc_column_text][mk_audio mp3_file=”http://www.csmwebmedia.com/MONOLOGHIWEBLOG/WEBLOG-04.mp3″ small_version=”false” file_title=”ASCOLTA IL WEBLOG:”][vc_video link=”https://www.youtube.com/watch?v=MbriJ-MvSj4″ animation=”scale-up”][vc_column_text]”LE COSE NON CONTANO NULLA” – Come promuoversi in maniera atipica, by Martino Corti[/vc_column_text][mk_divider style=”single” divider_width=”full_width” margin_top=”20″ margin_bottom=”0″][mk_toggle title=”Chi è Martino Corti?” icon=”icon-bug” icon_color=”#008000″]Sono Martino Corti, vivo a Milano e faccio dischi e spettacoli di Monologhi pop, monologhi alternati a canzoni (non monologhi cantati come alcuni pensano sentendo o leggendo questo nome).
“Carino Monologhi pop ma perché?”
Beh, perché se dici teatro-canzone i giovani pensano “che due palle il teatro” e i critici “ecco un altro che porta in giro Gaber”.
Quello che facciamo è partire da tutto il bello che c’è stato per creare qualcosa di nuovo.
Credo, soprattutto per rispetto del pubblico, che si debba smettere di usare grandi nomi per girare i teatri di tutta Italia e si debba finalmente portare in giro il nuovo.
Sul palco con me ci sono il chitarrista Luca Nobis e il Dj Producer Kustrell (che ci ha permesso di unire elettronica e acustica).
Scriviamo tutto noi.
Camilla Salerno, ormai mia moglie, ha fondato l’etichetta “Cimice” ed io sono diventato socio.
Lei si occupa di tutto ciò che sta “dietro”.
Abbiamo deciso di provarci con le nostre idee, la nostra energia e siamo riusciti a creare un team di professionisti che all’occorrenza collaborano con noi. Rosario Parrotta per esempio cura tutta la parte tecnica; Gianfelice Facchetti è con me regista degli spettacoli; Vittoria Papaleo cura la scenografia.
Da una parte percorriamo la strada “classica”, quindi teatri, radio, televisione dove fosse possibile, ma dall’altra concretizziamo alcune tra le migliaia di idee “alternative” che ci vengono in mente.
In questo modo possiamo alimentare questo splendido viaggio e allargare la rete quotidianamente.
Il primo disco e spettacolo: “Le cose non contano nulla-Monologhi pop vol.1” è uscito nel 2012 e ci ha permesso di fare più di 40 repliche nel tour acustico “Viaggio negli spazi live tour”. Siamo stati in spazi non convenzionali (come gallerie d’arte, falegnamerie e laboratori tessili) e siamo arrivati a veri e propri teatri (a Milano al teatro Franco Parenti, allo Spazio Tertulliano; al Teatro del Sale di Firenze, al Theatro del Vicolo di Parma; al Teatro Araldo di Torino).
L’1 ottobre 2014 è uscito “C’era una svolta-Monologhi pop vol.2″ dove abbiamo unito elettronica e acustica accogliendo a braccia aperte il Dj Producer Kustrell.
Abbiamo debuttato a Milano aprendo la stagione dello Spazio Tertulliano (dall’ 1 al 12 ottobre).
Oggi portiamo in giro i Monologhi pop adattandoci a situazioni e budget molto differenti.
Guardiamo cosa ci accade e cosa accada intorno a noi “raccogliendo materiale” per il prossimo disco/spettacolo di Monologhi pop!
“La gente è il più grande spettacolo del mondo. E non si paga il biglietto”
ha scritto Charles Bukowski; noi abbiamo trovato il modo di far pagare il biglietto.
Continuando a condividere, le cose “accadono” e questa connessione con Radio Sardegna Web è l’ennesima dimostrazione.
Siamo felicissimi di far parte di questo gruppo e ringraziamo tutto la staff per aver trovato con grande entusiasmo uno spazio per i Monologhi weblog.
Ogni due settimane condividerò con tutti voi un monologo-audio che partirà da un argomento che imperversa sul web per finire chissà dove o per non finire proprio.. Ogni monologo sarà accompagnato dal link di un video di youtube. Questi video potranno essere di canzoni (mie o di altri artisti “trasparenti”) ma non solo..
Speriamo con Weblog di “sorridere profondamente” con tutti voi e di scatenare una marea di connessioni!
Viva tutto!
Martino
www.cimicerecords.it
www.martinocorti.it
Facebook: Martino Corti
Twitter: @martinocorti
Instagram: martinocortimonologhipop
Canale ufficiale Youtube: Martino Corti[/mk_toggle][/vc_column][/vc_row]
Innanzitutto complimentoni! Orazione magistrale!! 😀 Hai toccato vari argomenti e le tue riflessioni le condivido quasi completamente, ma nonostante tutto, continuo a non vedere la pirateria come qualcosa di totalmente negativo: da ragazzo non mi sarei mai potuto permettere certi costi e, senza “pirateria” probabilmente non avrei avuto modo di ascoltare e scoprire moltissimi artisti che ora seguo e di cui ho voluto acquistare i cd, andare a seguirne i concerti da allora sino ad oggi. Un cd scaricato illegalmente credo che più di una volta si è trasformato in un cd acquistato legalmente, due o tre concerti visti pagandone i biglietti magari andando con qualche amico che a sua volta ha acquistato una sua copia del disco. Ecco il proplema forse non è tanto “il coltello” ma l’uso che se ne fa. La musica è un lavoro e a volte in questo lavoro ci sono troppe mani tra l’artista e l’ascoltatore, mani che hanno come risultato, a parer mio, di essere più pericolose della pirateria perchè non si trasformeranno mai, nemmeno nelle più rosee previsioni, in qualcosa di positivo.
Ti scarico illegalmente lo slogan: VIVA TUTTO!!
Grande Davide! Sono d’accordo con te, ci sono tanti aspetti positivi della pirateria ma avendo pochi minuti ho dovuto comprimere un pò 🙂 In tutta la questione la mia attenzione in realtà, a differenza di quanto detto nel monologo, non è tanto su chi scarica illegalmente, quanto sul fatto che all’artista scaricato non venga riconosciuto niente. E’ vero quello che dici tu, ovvero che poi magari hai acquistato il disco e sei andato al concerto con un amico, però è anche vero che quando vado dal fruttivendolo non posso prendere gratis frutta e verdura dicendo che tornerò con amici che forse la pagheranno.. Non credi? Quindi da una parte si, trovo bellissimo che oggi uno possa avere tutto e subito, ma dall’altra bisognerebbe trovare un modo per cui lui scarica gratis e a me viene riconosciuto il “lavoro che sta dietro”. Comunque è argomento in continua evoluzione, anche nella mia testa.. 🙂 Se poi si “scaricano illegalmente” frasi piene di energia e positivo come VIVA TUTTO! allora scarichiamo a manetta, a costo di andare in galera!!!
Il fruttivendolo mette in bella mostra i propri prodotti però, e dalla cesta di frutta scegli quale prendere o meno in base al profumo, all’aspetto e, a seconda del fruttivendolo anche al gusto post assaggio! XD Non credo che un fruttivendolo senza esposizione della merce e ampia scelta possa sperare di vivere del suo lavoro pretendendo che il cliente compri per il solo fatto che il fruttivendolo stia lavorando… non credi?? Eheh, ogni esempio può essere visto sotto molti punti di vista e alla fine ci si deve arrendere ad una scelta più che ad una verità e decidere arbitrariamente a quale opzione affidarsi. Personalmente credo che la musica debba essere libera almeno al 50%, in modo da “consentire l’assaggio” (tornando all’esempio di prima), il musicista dovrebbe esibirsi e vivere principalmente delle sue esibizioni dal vivo, dell’originalità delle sensazioni date durante quei momenti che nessuna registrazione potrà mai dare. I supporti servono a divulgare ciò che fai e a recuperare un pò di spese, ma per me restano il miglior mezzo per incrementare chi parteciperà e vorrà toccare con mano il tuo lavoro dal vivo e accumulare ricordi. Il problema per me resta il poco valore dato dalla comunità e i minimi investimenti e massimi magna magna da parte di chi ancora non si è arreso al passare del tempo e vorrebbe il permanere di una stasi del mercato che avvalora solo il già noto purtroppo. Servirebbero spazi per far crescere i nuovi arrivi tra le fila della musica e servirebbe che chi sa insegni con la consapevolezza che non si smette mai di imparare. Serve che lo stato in primis avvalori ogni forma musicale come patrimonio da tutelare e mezzo valido per la propria stessa crescita, in sintesi utopia allo stato puro!!!
Qualcosa condivido, qualcosa no..Il fruttivendolo che ti fa assaggiare è un tuo amico, dì la verità!! 🙂 Difficile che ti facciano assaggiare se poi non compri e comunque, se te lo permettono una volta, quella dopo non lo fanno più. I nostri prodotti sul web sono “in mostra” esattamente come dal fruttivendolo..Youtube, facebook, twitter e via dicendo sono le nostre bancarelle..Sono daccordissimo sul discorso del live, dell’esperienza da vivere e condividere..Detto questo sai bene quanto sia difficile oggi vivere delle proprie esibizioni dal vivo (se parliamo di artisti trasparenti ovviamente!). Io personalmente non credo che lo stato, con tutti i casini che ci sono, possa davvero tornare ad avvalorare ogni forma musicale..Senza considerare il poco spazio che c’è a disposizione tra i media per gli artisti nuovi o trasparenti..Radio, tv, giornali..No, io credo invece che l’unica via sia allargare la propria rete attraverso idee alternative, connessioni con artisti e spazi sulla stessa lunghezza d’onda e contatto con il “proprio” pubblico per farlo crescere, piano piano..Il famoso passaparola..Dopo 10 giorni di sold out in un piccolo teatro di Milano, lo Spazio Tertulliano, ho salutato il pubblico dell’ultima replica: “Non arriveremo alla gente, a voi, grazie ai media; arriveremo ai media grazie alla gente, grazie a voi. Insieme” VIVA TUTTO!
Esatto! Le bancarelle sono proprio quelle e ognuno decide cosa metterci, se si vuole mettere un brano in free download o addirittura un cd quello credo che non sia pirateria e che tu sia d’accordo con me che ogni artista debba essere libero di farlo con la propria musica 😉 Forse non ho inserito tutte le premesse ovvie: esistono persone che di musica hanno vissuto e continuano a vivere che reputano il web come il male assoluto, youtube come da evitare a priori e non come vetrina, e che considerano alla stregua della pirateria anche il free download… La metafora dell’assaggiare era intesa proprio a rappresentare gli artisti che decidono liberamente di regalare la propria musica puntando ad altre forme di guadagno, compreso quello indiretto che può essere quello della vendita del formato fisico della propria opera, del restante merch, live e tutto ciò che si può contemplare in merito. Lo stato a parer mio ha sicuramente altro a cui pensare di più importante, o meglio: più immediato, ma non può comunque trascurare il problema, il fatto che il problema di mancanza di strutture, di considerazione dell’artista come un lavoratore,
porti un’intero settore a quasi “farsi la guerra tra loro”, vedi diatribe variopinte tra “Gestore” e “Musicista”, la vendita di slot per fare da spalla a tizio o caio, per non parlare dei bandi ministeriali dove testualmente ti scrivono di lavorare per la gloria di aver partecipato! 😀 Il poco spazio nei media è dettato da un sistema alquanto strano: viene indicato come grosso successo quello che si vuole che diventi grosso successo e non quello che lo è realmente, si promuove come leader di vendite quello che deve diventarlo. Credo che nella maggior parte dei casi si operi un condizionamento del pubblico che pian piano è sempre meno curioso perchè di un mazzo di carte gli si mostra sempre e solo lo stesso seme 😀 Poi c’è chi come te si da da fare, ha talento da vendere e da tutto se stesso, quello per me è l’unico modo per trarre vera soddisfazione da ogni momento di lavoro, a prescindere da tutto, sistema incluso! Perchè alla fine è il destinatario del tuo messaggio, il pubblico al quale ti proponi la vera forza e il vero stimolo 😉
Comunque che bello parlare serenamente e liberamente di tutte queste cose, confrontarsi e scoprire punti di vista diversi..Grazie per il tempo dedicato e per aver condiviso la tua visione chiara e limpida! VIVA TUTTO Davide!