Roberto Musiu: forza e coraggio da grandi campioni

L’atleta di Cagliari, nonostante il Parkinson, vive la sua vita normalmente e con molto entusiasmo

 

Quando guardiamo in TV o dal vivo una manifestazione di atletica leggera vediamo tanti atleti che indossano fieri la loro divisa pronti a contendersi il primo posto o una medaglia che avalli la loro fatica fatta durante l’anno e in molti allenamenti. Ci concentriamo sui lustrini, sulla gioia di quegli attimi irripetibili che rappresentano la linfa vitale per ognuno di loro. La commozione che suscitano queste imprese straordinarie dipende anche e soprattutto dalle fatiche che le precedono. E poi ci sono gli atleti paralimpici. Che qualcuno considera impropriamente “impediti” perché hanno una loro disabilità. Certo: zoppicano, hanno un arto in meno, qualcuno lo ha più corto del normale, qualcun’altro ha problemi neurologici ed alcuni hanno pure di peggio ma le esperienze dolorose e traumatiche che hanno spinto questi uomini e queste donne a superare i loro limiti fisici non sono dei macigni che hanno posto un freno alle loro possibilità. Anzi, rappresentano la molla che li spinge a non accontentarsi ad andare sempre oltre, addirittura al di sopra delle aspettative delle persone comuni. E’ il caso di Roberto Musiu di Cagliari, maratoneta classe 1958, ora dedito al lancio del disco. Ma se andiamo a vedere i suoi tempi personali ci si rende conto che “il ragazzo” ha sputato sangue in allenamento ed in gara ed ora si guarda, felice, tutte le medaglie guadagnate. Roberto ha il morbo di Parkinson ma la cosa non gli ha impedito di essere un protagonista nell’atletica leggera paralimpica. Ma quando gli hanno diagnosticato il morbo qual è stato il suo primo pensiero e reazione? Ascoltiamolo cliccando sul play qua sotto.

Sopraggiungono la rassegnazione, la delusione, realizzi che tutto è finito. Pochi amici rimangono vicino a te, molti si dileguano perché non sei come prima e quindi ti considerano con quella pietà tipica di chi ti dirà voglio starti vicino ma poi nella realtà anche no perché non possiamo fare le cose che facevamo prima. Poi ci sono anche tutti quegli impedimenti fisici che non fanno altro che demoralizzarti ancora di più. Ma a tutto questo Roberto Musiu ha reagito facendo quello che sempre faceva: scarpette ai piedi e correre sempre. D’accordo: si tratta di un soggetto di una certa età e con una patologia grave ma ancora capace di fare tante cose. Ed ecco l’idea di andare in Sa.Spo (l’associazione sportiva paralimpica divenuta realtà isolana da tanto tempo). Ma perché mettersi in gioco con l’atletica leggera e come mai proprio con la Sa.Spo? Ascoltiamolo cliccando sul play qua sotto.

Roberto, per fare le sue gare, ha girato il mondo: e’ stato in Russia, a Pechino, Berlino ed addirittura a New York. Ovunque sia andato ha lasciato il segno non soltanto con i suoi modi gentili, con la sua simpatia ma soprattutto con le sue prestazioni. Di lui hanno parlato i giornali e non a caso molte società paralimpiche d’Italia ogni volta che lo vedono in pista gli dicono sempre…”Roberto Musiu l’instancabile. Sei sempre presente”. Ma cosa dicono gli altri di Roberto? Cosa pensano di Roberto? Ascoltiamoci prima Antonio Murgia (allenatore di Roberto, Vice presidente della Sa.Spo e Consigliere federale Fispes) e Antonello Congiu (Presidente Parkinson Sardinia). Ascolta cliccando sul play qua sotto.

Intervento Antonio Murgia & Antonello Congiu

di Radio Sardegna Web

Roberto Musiu sa benissimo che la sua malattia non può essere curata. Può solo rallentarla. Ma è un uomo felice che non pensa alla sua disabilità (per quanto gli è possibile) ma anzi vuole essere un esempio per molti che, dopo aver saputo di avere il Parkinson, si sono lasciati andare per entrare poi in una crisi profonda. Questo è esattamente quello che non deve essere fatto ovvero demoralizzarsi, pensare in negativo, farsi prendere dallo sconforto e cadere, quindi, in una crisi che potrebbe anche creare problemi gravi a livello psicologico. La cosa migliore è quella di darsi una scossa e di porsi dei progetti di vita e degli obiettivi. Pensare che nonostante tutto c’è una vita da vivere, che vale la pena portare avanti ponendosi traguardi e progetti. Ma quali sono i progetti futuri del nostro amico atleta Roberto? Ma soprattutto qual è il messaggio da dare a tutti i malati di Parkinson? Ascoltiamolo cliccando sul play qua sotto.

Questo è Roberto Musiu: un uomo che ha il Parkinson, che ha la consapevolezza della sua disabilità ma che vuole, nonostante tutto, dimostrare che con questa malattia si può convivere, che non ci si deve lasciar andare e che addirittura si può essere protagonisti in molti campi. Un esempio di forza e di coraggio da prendere come esempio, l’atleta gentile, l’uomo di gruppo che ha deciso di non lasciarsi sopraffare dalla malattia ma anzi la combatte. Un abbraccio grande grande a Roberto e contiamo di vederlo presto su un podio con una medaglia d’oro (nel lancio del disco) appesa al collo.