8 Max è la nuova rubrica di Radio Sardegna Web dedicata alla promozione della Musica Trasparente, ideata e curata da Massimiliano Aci.

8 Max Mataleòn - Intervista al gruppo Mataleòn

I Mataleòn

Intervista ai Mataleòn.

I Mataleon sanno il fatto loro, hanno esperienza e un ottimo gusto musicale che si ripercuote nella composizione dei brani. il loro rock alternativo si riflette nella sua completezza nel loro Album “Prospettiva di un’idea”. Ascoltatelo e muovete la testa piu che potete!

Ciao Tommaso, innanzitutto grazie per aver accettato questa breve intervista per Radio Sardegna Web.

Ragazzi, partiamo subito con la vostra storia. Come sono nati i Matalèon?

Ciao Massimiliano, grazie a voi di Radio Sardegna Web per questa bella occasione di farci conoscere un po’ di più. I Mataleòn nascono dalle ceneri di un vecchio progetto che legava me, Daniele (batteria) e Manuel (basso). Avevamo la necessità di cambiare marcia rispetto a quello che facevamo per dare un taglio più moderno e credibile alla nostra musica. Il vero e proprio lancio del progetto è avvenuto con l’uscita del primo singolo “Fuoco nella testa”, registrato e co-prodotto con Olly Riva (Shandon, The Fire, Rezophonic). Abbiamo avuto subito uno stop a causa dell’uscita della band dei due chitarristi dell’epoca. Dopo qualche mese di ricerca e provini abbiamo conosciuto Andrea e c’è stato subito un grande feeling anche al di là dell’aspetto musicale. La formazione è solida e agguerrita dal dicembre 2013. Nel marzo 2015 abbiamo pubblicato il nostro primo EP intitolato “Prospettiva di un’idea” sempre co-prodotto e registrato da Olly Riva al Rocker Studio di Sesto San Giovanni (MI) mentre il mastering è stato affidato a Tancredi Barbuscia del Green River Studio di Varese. Il lancio dell’EP è stato anticipato dall’uscita dal video del primo singolo “Atari”. Il video, così come le foto e l’artwork dell’EP sono stati realizzati da Giorgia Brandolese e Francesco Pucci della The Tape Agency. Il 2015 e il 2016 sono stati coronati da molte soddisfazioni; nel giugno 2015 l’apertura dei concerti dei Bluvertigo e del Maestro Eugenio Finardi al Brianza Rock Festival tenutosi all’Autodromo di Monza, nel settembre 2015 l’apertura ai grandissimi Belladonna al Rock in Park svoltosi al Legend Club di Milano e nel luglio 2016 l’apertura dei concerti dei Biffy Clyro e Suede all’I-Days Festival/Brianza Rock Festival sempre all’Autodromo di Monza. Queste 3 date sono state il premio al nostro duro lavoro. Ma dobbiamo ringraziare tutta la nostra splendida squadra sopra citata. Senza la loro grande competenza non avremmo potuto raggiungere questi traguardi.

A mio avviso, ci sono poche band che spaziano e giocano un po’ con le varie contaminazioni odierne e passate e il vostro genere è poco calcato tra gli emergenti che preferiscono in alcuni casi una standardizzazione, cosa che a voi non è successa. Come definite il vostro sound e quali influenze musicali vi hanno ispirato per identificarvi?

Noi siamo quattro persone con quattro caratteri contrapposti e anche nel nostro privato ascoltiamo generi diversi. Probabilmente il fatto di non “appartenere” tutti allo stesso genere ha fatto sì che la nostra musica fosse contaminata da più sfaccettature. Io ad esempio amo profondamente il grunge e i gruppi quali Alice in Chains, Pearl Jam, Soundgarden e tutta la scena rock italiana anni 90 e 2000, tre gruppi su tutti i Timoria, Afterhours e Deasonika. Ma ascolto davvero generi completamente diversi tra loro. Ultimamente sono rimasto rapito dai gruppi vocali americani come ad esempio i Pentatonix. Daniele (batteria) ama gruppi come i Genesis, Led Zeppelin, Peter Gabriel, il metal moderno con sonorità più dure come Lamb of God oppure i Meshuggah ma anche lui è aperto a 360°. Ultimamente si è avvicinato al jazz. Manuel (basso) è un grande amante dei grandi classici del rock come Deep Purple e Metallica. Andrea (chitarra) ama il blues di Miles Davis e del Re del pop Michael Jackson per citare giusto qualche nome. Concludendo la risposta, noi ci inseriamo nel Alternative Rock. Abbiamo trovato un giusto equilibrio e compromesso tra ognuno di noi. In fase compositiva contribuiamo tutti e devo dire che ognuno di noi ha un forte peso specifico all’interno della band.

8 Max - Intervista ai Matalòn

La carica dei Mataleòn sul palco.

Complimenti innanzitutto per la scelta di cantare in italiano che tante volte viene cestinata a causa del forte impatto americano che sembra dettare legge su come si canta e suona. Da cosa è nata questa scelta e su cosa vi basate quando scrivete un testo?

Grazie Massimiliano, guarda come spiegavo nella prima risposta, i Mataleòn nascono dalle ceneri di un’altra band. Le nostre canzoni erano cantate in inglese ma, non essendo io di madre lingua, le canzoni non risultavano essere incisive. Anche se il disco che abbiamo pubblicato all’epoca ha riscosso molte critiche positive anche all’estero sentivamo di essere un pesce in un oceano. Da queste nostre considerazioni personali abbiamo deciso di scrivere il primo singolo in italiano lavorando insieme a Olly Riva. Siam partiti dal fatto che a me piace molto la scena italiana e dal fatto che unire questa caratteristica alla nostra musica poteva dare un ottimo risultato. Così è stato. Siamo rimasti molto colpiti dal modo di lavorare di Olly e con l’arrivo nella formazione di Andrea alla chitarra abbiamo trovato davvero la quadratura del cerchio. I nostri testi nascono da quello che ci circonda, dalle nostre passioni comuni e dall’arte in generale. Siamo grandi appassionati di serie televisive e molte delle nostre ambientazioni nascono dai personaggi di queste serie; le loro sfaccettature, le loro particolarità ci fanno sempre pensare ad un possibile testo per le nostre canzoni. Nell’ep che abbiamo pubblicato ad esempio c’è “Ozymandias” che è ispirata ad una puntata di Breaking Bad e dal sonetto del poeta inglese Percy Bysshe Shelley. “Atari” invece è nata guardando per caso una fotografia intitolata “Le nuove prigioni” nel quale veniva associata l’immagine di un uomo nella propria camera che guardava il mondo attraverso i social network e alle finestre aveva le sbarre tipo galera. Anche nel disco che andremo a registrare ci saranno molti spunti presi da questi personaggi delle serie TV.

Cosa ne pensate di questa invasione televisiva nel mondo della musica, dove si suona e canta più in televisione che nei palchi e l’apparire sembra superare la competenza tecnica e compositiva? Lascia meno spazio alle band emergenti che vogliono affermarsi a causa di questo forte impatto visivo o non avete trovato nessun problema?

Io personalmente guardo questi talent, specialmente quelli americani. Ecco lì il livello dei cantanti è davvero incredibile. Rimango davvero stupito dalla bravura di alcuni ragazzi, che pur avendo 16 anni, hanno un bagaglio tecnico e scenico impressionante. Queste caratteristiche non le riscontro nei talent italiani dove, come dicevi nella tua domanda, si pensa solo a creare un personaggio che possa essere piacevole più agli occhi del telespettatore che alle orecchie. Ma penso sia un discorso davvero troppo complesso da poter affrontare in poche righe. Dovremmo partire davvero dalla base e poi sviscerare l’argomento. Io penso ad ogni modo che in Italia ci siano artisti e band che meritano davvero ma gli spazi son pochi, o meglio, ci sono ma si preferisce più avere la tribute band che ha seguito che spingere una band emergente magari investendo in pubblicità. Noi, come tutte le band emergenti, però in questi anni abbiamo dalla nostra il fatto di avere a disposizione degli strumenti potentissimi, uno tra tutti facebook, che ci permette di arrivare ovunque.

Max 8 - Mataleòn Band

 

Cosa ne pensate della musica emergente in Italia? Si riesce ad avere spazio ed a suonare Live o vi sentite un po’ delusi dall’ormai organizzazione “fai da te” con cui ormai molte band convivono?

Mi riallaccio alla risposta data nelle righe sopra. I locali ci sono ma son davvero pochi quelli che danno spazio alle band emergenti che propongono i propri inediti. Molti prediligono la politica della “botte piena e la moglie ubriaca”; molte volte ci troviamo nella situazione di dover accettare date senza compenso perché chi organizza non ha budget ma ci sono anche quelli che per fortuna riconoscono la fatica che noi band facciamo. Noi non ci appoggiamo a nessuna agenzia e i piccoli traguardi che abbiamo raggiunto sono frutto del nostro instancabile lavoro. Contattiamo in prima persona webzine, riviste, webzine e locali. Per fortuna sulla nostra strada incontriamo persone davvero valide come voi di Radio Sardegna Web che hanno ancora voglia di dare voce a questa realtà fatta di band come la nostra.

Quanti album o singoli avete in attivo e nel presente cosa state realizzando o avete realizzato?(eventi, live importanti, collaborazioni importanti, uscita di video ecc)

I Mataleòn hanno all’attivo un EP di 6 canzoni pubblicato nel marzo 2015 intitolato “Prospettiva di un’idea”. Abbiamo realizzato il video di “Atari” che ha anticipato l’uscita dell’EP, il video di “Ozymandias”, secondo singolo estratto, è stato girato durante il live del Brianza Rock Festival 2015. In quella occasione abbiamo aperto i concerti dei Bluvertigo e del maestro Eugenio Finardi. Inutile dire che ci sentivamo come dei bambini al parco giochi. Esperienza davvero indimenticabile. A luglio 2016 abbiamo partecipato all’I-Days Festival e abbiamo girato il video di “Vorrei”, terzo singolo dell’EP. Altra giornata davvero memorabile nella quale abbiamo avuto l’onore di aprire i concerti dei Biffy Clyro e Suede. Abbiamo inoltre girato il video di “Impressioni di settembre” della P.F.M., cover che eseguiamo sempre nei nostri live riarrangiangiata in chiave Mataleòn.

Mataleòn on Stage - 8 Max

Tommaso di Blasi (Voce) e Manuel Schiavone (basso)

I fan e i supporters, sono i muscoli di ogni band; senza di essi molte band sarebbero cadute nel dimenticatoio a causa di recensori e discografici che non hanno sempre azzeccato il punto (i beatles insegnano). Cosa volete esprimere e quale messaggio volete dare tramite la vostra musica a chi vi ascolta e quale sarebbe per voi la maggiore gratifica che potrebbero fare i vostri fan?

Concordo in pieno a quello che hai detto. Senza fans è davvero dura. Noi per fortuna abbiamo il nostro bellissimo zoccolo duro che ci supporta. Dobbiamo ancora farci strada e sarà difficile fare breccia in nuovi fans ma da quello che vediamo nei nostri live, molta gente che non conosciamo si ferma volentieri ad ascoltarci per poi contattarci sulle nostre pagine social. Questa è la gratificazione più grande per noi; sapere che quello che stiamo facendo piace e fa sbattere la testa e i piedi. Non ci facciamo portavoce di nessuno. La musica che facciamo racconta delle storie nelle quali è facile identificarsi. Giochiamo molto sulle immagini e le metafore che i nostri testi danno e ognuno può dargli il senso che più gli piace.

Siamo in conclusione. Grazie per averci dedicato del tempo prezioso, complimenti per il vostro progetto e per le vostre scelte compositive. Quali sono i vostri progetti futuri e dove possiamo vedervi live o seguire le vostre news ed i vostri eventi?

Grazie a voi Massimiliano. Ci ha fatto davvero piacere poter raccontare qualcosa dei Mataleòn. A dicembre saremo in studio per registrare il disco e siamo davvero elettrizzati per quello che è uscito dalle preproduzioni fatte fino ad ora. Stiamo lavorando davvero duramente con la nostra formidabile squadra che è sempre composta da Olly Riva che sta curando la produzione artistica dei brani, Giorgia Brandolese e Francesco Pucci della The Tape Agency che si occuperanno di tutti gli aspetti legati alla comunicazione. Ci saranno anche delle bellissime sorprese, alcune certe e alcune in via di definizione. La copertina sarà un’opera unica creata da un artista che stimiamo davvero tanto e che ci ha donato un suo lavoro davvero fantastico. Siamo davvero entusiasti e non vediamo l’ora di entrare in studio per dar vita al nostro primo vero album che sarà un concept tutto incentrato sugli stati d’animo.

8 Max Intervista Mataleòn

Andrea Giuliani (Chitarra), Daniele Bocola (Batteria)